Dopo l’entusiasmo iniziale, sull’aeroporto del Mela è calato un preoccupante silenzio. Lo scorso mese doveva essere, infatti, firmato un protocollo d’intesa tra la Regione e il gruppo indiano che avrebbe dato avvio alla realizzazione dell’importante infrastruttura. Ma da alcune settimane, dell’imprenditore indiano Mahesh Panchavaktra non si ha più notizia. Quest’ultimo, lo scorso 13 gennaio, aveva annunciato inoltre di voler realizzare la palestra dell’Istituto “Bisazza” e che i lavori sarebbero partiti a breve. Ma in questo caso l’intoppo sarebbe stato provocato da Palazzo dei Leoni che non avrebbe ancora chiuso le pratiche per la cessione gratuita del terreno in cui sorgerà la struttura.
Due impegni, molto diversi tra loro per impatto e interesse, che la città attende fiduciosa. E a rinfrescare la memoria al magnate Panchavaktra ci pensa l’associazione Freedem, tramite una nota stampa in cui chiede lumi sull’iter per la realizzazione delle due opere.
“L’imprenditore indiano e il presidente regionale Rosario Crocetta – precisa Freedem – avevano assicurato ai messinesi e ai mezzi di comunicazione che entro il mese di febbraio, segnatamente il giorno 25, si sarebbe stipulato a Palermo il protocollo d’intesa tra la Regione e il gruppo indiano che avrebbe dato avvio alla realizzazione dell’aeroporto del Mela, che nelle intenzioni dei due sarebbe stato molto meno arduo da realizzare di quanto studi tecnici, pianificazioni trasportistiche nazionali e forse logica non suggerissero. Ad oggi, nessuna comunicazione da Palermo, né da New Delhi”.
“A margine delle pompose dichiarazioni aeroportuali, il gruppo indiano promise inoltre, con tanto di conferenze stampa e di incontri al vertice coi dirigenti interessati, di donare alla scuola superiore “Bisazza” di Messina la realizzazione di una palestra, struttura da sempre inesistente, da edificare con mezzi e risorse tutte proprie della holding indiana. Siamo al tre di marzo e risulta che neppure la palestra del “Bisazza” sia stata avviata. Ci piacerebbe conoscere qualche notizia in più rispetto alle solenni dichiarazioni dei mesi scorsi al fine di sgomberare il campo dal dubbio che quelle occasioni altro non furono che chiacchiere e fumo gettato negli occhi dei cittadini messinesi, che pure tanto si appassionarono – giustamente – al dibattito. Più che altre parole solenni, ci piacerebbe richiamare l’attenzione dei protagonisti ai fatti conseguenti che necessariamente avrebbero dovuto discendere da quelle parole. E’ segno di serietà politica, e certamente segno di maggiore serietà imprenditoriale, resocontare stabilmente all’opinione pubblica l’andamento delle proposte, accompagnandole con i passaggi operativi concreti che si comunicano all’opinione pubblica”.
“Questa città e la sua provincia – conclude la nota – sono da decenni appese alle belle promesse, ai sogni alati, ai propositi immaginifici di un classe politica che – a fronte della disperazione dei cittadini – fa “cassa” elettorale senza dover rendere conto di quanto dichiarato. Qualcuno, da Palermo e da New Delhi torni a Messina ed affronti a viso aperto la città, dicendo il perché nulla del previsto è stato fatto, in termini aeroportuali e in termini di palestre scolastiche. Chiarisca quanto di quello che è stato strombazzato sia vero o percorribile – a leggi, regolamenti e finanziamenti vigenti. Stabilisca una volta per tutte cosa e se ci sia ancora qualcosa di concreto in quelle faraoniche dichiarazioni di dicembre. Crediamo che non si possa più giocare con la voglia di diritti della città, che non si debba trattare i messinesi come primitivi attratti dagli specchietti e dai bottoni, che si debba essere seri e maturi soprattutto se si rivestono ruoli politici – o imprenditoriali – importanti”.
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