Sorridente ed ottimista. A due giorni dalla delicata trasferta di Foggia, Cristiano Lucarelli non nasconde la propria soddisfazione per la squadra ereditata dall’ultimo giorno di mercato. Una sessione che, eccezion fatta per qualche rescissione, ha visto il Messina fermo al palo per via delle difficoltà societarie, almeno fino al 31 gennaio quando in riva allo Stretto sono approdati gli ex Catania, Anastasi e Da Silva, insieme al centrocampista di proprietà del Pisa Giulio Sanseverino.
Senza dimenticare le mancate cessioni di Musacci e Milinkovic, fortemente osteggiate dal tecnico stesso. Proprio per questo motivo Lucarelli guarda il bicchiere mezzo pieno, anche alla luce di una cessione dolorosa come quella di Nardini: “Avevo manifestato la necessità di alzare il livello tecnico e qualitativo della squadra. Con Nardini avevamo acquisito fisicità ma la palla non scorreva bene come avrei voluto. Nel calcio servono gambe e piedi e a me piacciono i centrocampisti che accompagnano l’azione. Abbiamo cercato tanti nomi, la piazza si aspettava qualche operazione roboante, ma io sono comunque contento perché lì in mezzo abbiamo preso due ragazzi validi, che vogliono affermarsi”.
Allo “Zaccheria” non ci sarà Foresta che deve fare i conti con una fastidiosa pubalgia, ma Da Silva e Sanseverino sono pronti a dare al tecnico quel dinamismo di cui ha bisogno la squadra: “Da Silva può agire da trequartista o da play davanti la difesa – ha dichiarato Lucarelli – Rimpiazzerà Nardini, che ringraziamo per l’apporto e l’esperienza che ci ha garantito. Ci potrà garantire spregiudicatezza e freschezza. Sanseverino ha sempre giocato a sinistra e non un doppione di Foresta, che si trova meglio a destra. Peraltro soffre per la pubalgia e quindi i suoi tempi di recupero sono imprevedibili. Per non restare senza alternative abbiamo tesserato due centrocampisti. Speriamo di avere presto il problema rappresentato da qualche ballottaggio, che finora non c’è stato”.
Proprio i due ex Catania avranno bisogno di un maggior minutaggio: “Sicuramente hanno la necessità di giocare quattro o cinque partite per entrare in una forma ottimale. Ad ogni modo sono pronti per questa categoria. Sanseverino fisicamente sta bene perché ha sempre giocato. Anastasi è un giocatore importante, che si fa sentire in area di rigore. Pozzebon? Aveva la necessità di cambiare aria, ha fatto una scelta diversa. Ha sofferto la difficoltà che viviamo. A quel punto andava scambiato con qualcun altro. Ciccone? Ha ripreso a lavorare prima del derby, poi la pausa ha vanificato tutto. Ha tanto da lavorare. Il quadricipite del ginocchio operato non è ancora tonico a sufficienza. Serve pazienza ma ci potrà dare un contributo nel finale, negli uno contro uno, garantendoci quella superiorità numerica che spesso ci è mancata”.
Il mercato giallorosso ha vissuto momenti di caos quando le cessioni di Musacci e Milinkovic al Taranto e al Foggia sembravano cosa fatta per poi saltare, con buona pace dei dirigenti delle due società che non le hanno mandate a dire alla società pelortana. A fare chiarezza, oltre al comunicato ufficiale della dirigenza, ci ha pensato il direttore generale Pasquale Leonardo: “Non ha nessun valore quello che è successo a Milano. Alcune situazioni sono state alterate ad arte da altri, come quelle di Musacci e Milinkovic. C’è stata sicuramente un po’ di confusione, ma non ufficialmente perché noi abbiamo lavorato da qui con i nostri segretari Raffa e Minutoli, che ringrazio. Purtroppo ci sono tanti procuratori che mettono sul mercato giocatori che per le società di appartenenza sono incedibili ed è quello che è avvenuto”.
Passando ai volti nuovi, a Valerio Anastasi il compito di trascinare il Messina a suon di gol, magari facendo dimenticare l’addio di Demiro Pozzebon: “Ero arrivato nello scetticismo più totale perché a Catania si aspettavano altri nomi, poi mi sono fatto male e la stagione ha preso una piega diversa. Rispetto allo scorso mese di luglio ora sto molto meglio, quando il mister mi ha chiesto di venire non ci ho pensato due volte perché lo conosco e so cosa vuole. Non voglio dare colpe ad altri sulla prima parte di stagione, voltiamo pagina e guardiamo avanti”.
Giulio Sanseverino ha scelto la maglia numero 4 ed è chiamato a far fare il salto di qualità al centrocampo giallorosso: “Bisogna affermarsi ogni anno, scendere di categoria non è un passo indietro nella mia carriera perché mister e direttore mi hanno fatto sentite importante e questa è una grande piazza. C’è poca differenza tra le squadre e grande equilibrio: bisogna mettere in campo tutto, soprattutto la voglia di non farsi battere mai. A Pisa c’è una situazione molto simile sia sul piano societario che nei mister, due grandi campioni che ti lasciano grande voglia di far bene e ti danno emotività e carica”.
Per Galdestony Da Silva, invece, la maglia numero 21: “Ho iniziato al meglio, le prime partite sono andate benissimo, poi non sono andato tanto bene e il mister ha parlato con me perché gli serviva maggiore esperienza, mentre io ero alla prima avventura in Lega Pro. Ho aspettato, ma quando c’è stata l’opportunità di venite a Messina ho parlato con Lucarelli e mi sono convinto a venire qui perché ho notato che conosce la categoria e i calciatori”.
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