Tommaso Calderone ha scelto la Camera dei Deputati. Contrariamente a quanto annunciato neppure due settimane fa dal coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, che aveva confermato la permanenza del suo collega all’Ars, il deputato barcellonese, già membro della commissione Giustizia dell’attuale legislatura, lascerà il seggio a Sala d’Ercole. Al suo posto a Palermo si insedierà la prima dei non eletti, Bernardette Grasso (Forza Italia), che era risultata la settima candidata più votata in provincia di Messina alle ultime elezioni regionali.
Apparentemente nessun cambiamento degno di nota, se non fosse che il partito di Silvio Berlusconi in Sicilia risulta diviso, con due gruppi distinti all’Assemblea Regionale: FI all’Ars (vicino al presidente Schifani e il più numeroso) e Forza Italia (fedeli a Miccichè). Quest’ultimo adesso potrebbe perdere lo status di gruppo, poiché il regolamento interno dell’Ars all’art.23, comma 2 precisa che «ciascun gruppo deve essere costituito da almeno quattro deputati» e Bernardette Grasso, che sostituirà Calderone, si iscriverà a FI all’Ars (mentre Calderone era nell’altro gruppo, ndr).
Nessuna necessità, così, di convocare le elezioni suppletive per il collegio uninominale di Barcellona Pozzo di Gotto, com’era stato inizialmente ipotizzato. Ma il clima dentro Forza Italia sembra tutt’altro che sereno. A inizio mese, infatti, ha fatto il giro del web il video della lite sul palco della festa di FdI tra l’assessore regionale Falcone e Miccichè, con il primo che ha apostrofato il secondo chiamandolo «imbroglione».
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