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Scontro in Consiglio Comunale, oggi l’ultimo atto sulle Partecipate

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È ancora scontro il Consiglio Comunale, mentre l’Aula si prepara a discutere l’ultima delle tre delibere di modifica degli statuti delle principali Partecipate cittadine. Dopo AMAM e ATM, si passerà stasera a MessinaServizi Bene Comune. Al centro l’introduzione, come organo di gestione principale, dell’Amministratore Unico. A scagliare la prima freccia avvelenata è il consigliere Nello Pergolizzi del Gruppo Misto, che attacca i colleghi: «Per ben due sedute il Consiglio Comunale di Messina ha impiegato il proprio tempo ed ha impegnato le risorse economiche – i soldi – dei messinesi per approvare due delibere con le quali si è stabilito che “l’acqua del mare è salata”».

Di cosa stiamo parlando? Nelle ultime Sedute, il Consiglio Comunale ha votato, su proposta del Pd, due delibere che modificano gli statuti di ATM e AMAM, in maniera tale da rendere l’Amministratore Unico l’opzione “tipica”, principale, nella costituzione degli organi di governo delle due Partecipate. Nel caso in cui il socio unico (il Comune) decidesse di instaurare, invece, un Consiglio di Amministrazione (CdA), questa scelta dovrà essere motivata all’interno di una delibera. Stasera, alle 18.00, un analogo provvedimento sarà votato anche per MessinaServizi Bene Comune. L’obiettivo? Ridurre i costi delle Partecipate e adeguarle a quanto previsto dalla Legge Madia.

Se questa scelta ha trovato l’accordo dell’Aula, dal Pd, al Movimento 5 Stelle, al centro-destra; ha fatto storcere il naso al Gruppo Misto (che ha al suo interno quattro consiglieri che hanno deciso di schierarsi con il Cateno De Luca quando era sindaco di Messina e che si candidano alle prossime amministrative con Federico Basile). Il consigliere Nello Pergolizzi accusa, infatti, il Consiglio Comunale, di stare votando atti inutili facendo sprecare soldi ai cittadini: «Ebbene sì, cari concittadini – scrive in una nota –, perché a dover prendere atto che dei Consiglieri Comunali – mistificando la verità documentale – sentano la necessità di dover approvare una delibera per sostenere di aver introdotto negli statuti di ATM SpA ed AMAM SpA la possibilità che le società possano essere governate anche da un amministratore unico è una clamorosa bugia sulle spalle dei messinesi, portata avanti solo a fini propagandistici e per un becero tornaconto ritrosivo nei confronti del Sindaco De Luca. Per cercare – in maniera squallida – di ingenerare nell’opinione pubblica il sospetto che gli statuti delle due partecipate cittadine che si occupano di Trasporto Pubblico Locale e di Acqua fossero illegittimi».

«Mentono spudoratamente – prosegue – sapendo di mentire perché sanno bene che in entrambi gli Statuti societari era ovviamente – ma non avrebbe potuto essere il contrario – pedissequamente rispettato il dettato normativo imposto dall’art. 11 del Testo Unico delle Società Partecipate, laddove si prevede che le società possano essere governate da un amministratore unico o da un consiglio di amministrazione».

«Che senso ha – conclude Pergolizzi – adesso costringere il Socio Unico a convocare un’assemblea straordinaria davanti ad un Notaio per approvare delle modifiche assolutamente inutili e superflue? Chi paga il costo degli atti notarili? E dopo cosa faranno? Chiederanno al Commissario di revocare anzitempo e prima della scadenza naturale i CdA delle partecipate per insediare un nuovo amministratore unico? E chi pagherà il risarcimento dei danni che il Comune dovrà riconoscere in favore dei soggetti eventualmente revocati fino alla scadenza naturale del loro mandato? Certo, pagherà pantalone (i messinesi), ma state certi che questo danno erariale sarà posto a carico di chi eventualmente si presterà a questa azione senza giusta causa ed illegale».

(Foto di repertorio)

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