Mentre nel centrodestra si attende il tavolo romano del post-ballottaggio per capire chi sarà il candidato alla Presidenza della Regione in Sicilia, Cateno De Luca attacca il coordinatore di Forza Italia e attuale presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè. «Il tuo tempo – gli dice – è finito. Ritirati a vita privata. La politica torni ad essere strumento al servizio dei siciliani».
Ma partiamo dal principio. Nei giorni scorsi, nel contestare la candidatura di Nello Musumeci alle elezioni regionali previste per l’autunno 2022, Gianfranco Miccichè ha detto al Corriere della Sera di aver in mente, al suo posto, una donna. Secondo Cateno De Luca, si tratterebbe di Patrizia Monterosso, presidente della Fondazione Federico II o di «un’altra donna del mondo della sanità privata, il cui nome al momento non vi svelo».
Nel pomeriggio di ieri, l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, è tornato all’attacco e ha rincarato la dose contro il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana: «A questo punto – scrive in una nota chiedo a Miccichè, dal momento che ancora una volta vuoi avere il controllo, perché non ti canditi direttamente? Perché una volta per tutte non svesti i panni del puparo e ti metti in gioco per quello che sei? In fondo lo dovresti alla Sicilia. Vogliamo infatti ricordare che anche la vittoria di Crocetta e quel Governo considerato poi una iattura è responsabilità di Miccichè e della sua decisione di candidarsi alla presidenza della regione in alternativa al centrodestra».
«Oggi – prosegue – forse Miccichè ha semplicemente paura di perdere per l’ennesima volta considerando che l’ultimo dato elettorale ha segnato una bocciatura inequivocabile per Forza Italia. Eppure, proprio quest’ultimo risultato che le elezioni amministrative ti hanno consegnato dovrebbe farti riflettere. Il tuo tempo, caro Gianfranco, è finito. Ritirati a vita privata. La politica torni ad essere strumento al servizio dei siciliani. Ad oggi tu e la banda bassotti politica avete svilito questo Parlamento siciliano. Io non sono solo, con me c’è tutta la Sicilia che è stanca di te e della politica che rappresenti».
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