Appare vacillante l’alleanza del centrosinistra in vista delle elezioni regionali in Sicilia. A mostrare segni di insofferenza, in particolare, alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, che puntano il dito contro il Partito Democratico: «Il vantaggio che avevamo rispetto al centrodestra è stato sprecato» afferma il deputato ARS pentastellato Nuccio Di Paola.
L’onda lunga dello strappo del “campo largo progressista” avvenuto a livello nazionale comincia a farsi sentire in maniera più prepotente anche a livello locale, a poco più di un mese dalle elezioni regionali. A scagliare la prima pietra è stata la deputata Angela Raffa, del M5S, che nella giornata di ieri ha puntato il dito contro il segretario del Pd, Enrico Letta, e contro la candidata uscita vincitrice dalle primarie della coalizione di centrosinistra in Sicilia: «Votare Caterina Chinnici è un suicidio – ha scritto sui social. Adesso basta! Andiamo per la nostra strada».
Dure, poi, le parole del referente del M5S in Sicilia, Nuccio di Paola: «Da quanto tempo non sento Caterina Chinnici? – ha affermato. Dal 23 luglio, dalle primarie. Il vantaggio che avevamo rispetto al centrodestra è stato sprecato. Intanto Nello Musumeci si è dimesso, parlare di alleanza contro di lui non ha più senso. Ecco perché vogliamo parlare di programmi, purtroppo constatiamo il silenzio del Pd ma anche di Caterina Chinnici. La sua lista che fine ha fatto? Ci sono scadenze ben precise da rispettare, come la presentazione dei simboli».
A replicare, seppur indirettamente, è il segretario siciliano del PD, Anthony Barbagallo: «Caterina Chinnici – scrive in una nota – è la candidata alla presidenza della Regione Siciliana della coalizione progressista. E lo è legittimamente dopo aver vinto le primarie di coalizione dello scorso 23 luglio. Lo è convintamente e sta lavorando, in silenzio e con grande intensità, in questo senso. Tutti – inclusi gli alleati della coalizione – conoscono lo stile e il garbo di Caterina Chinnici che non ama entrare a piedi uniti nelle polemiche. Ricordo che ci siamo impegnati a sostenere, con lealtà, il candidato vincente».
«Per noi – aggiunge – è cosi e lo sarebbe stato anche nel caso in cui avessero vinto Claudio Fava o Barbara Floridia. E a tutti, in primis a me stesso ma anche agli alleati, ricordo che l’avversario da battere è il centrodestra e per raggiungere questo obiettivo è necessaria l’unità, non certo discussioni e ultimatum a mezzo stampa. Al più presto la candidata Caterina Chinnici concorderà, ora che ce ne sono le condizioni, un incontro con i responsabili politici della coalizione per mettere a punto un programma che ci consenta di proseguire il cammino che abbiamo avviato e che ci porterà a Palazzo d’Orleans».
Insomma, i toni tra Pd e M5S si stanno facendo più accesi e il rischio che l’alleanza non regga fino alle primarie appare sempre più elevato. Intanto, sugli altri fronti aperti per le elezioni regionali, Cateno De Luca ha iniziato a presentare i candidati delle proprie liste all’ARS; mentre nel centrodestra le dimissioni di Nello Musumeci non sembrano aver portato maggiore chiarezza sul futuro candidato della coalizione. Da un lato il presidente uscente, che ha il sostegno di Fratelli d’Italia, non sembra arretrare, dall’altro Forza Italia e Lega si dicono pronti a fare un altro nome (le new entry del toto-nomi sono la deputata Stefania Prestigiacomo per i forzisti e il segretario regionale della Lega, Nino Minardo).
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