Tutto nascerebbe da una sentenza della Corte di Cassazione, che di fatto non esonera i portatori di handicap a pagare la tassa oraria (comunemente chiamata “gratta e sosta”) per parcheggiare l’auto nelle zone delineate dalle strisce blu.
Il Comune di Messina non ha recepito la deroga della sentenza, quindi da questa mattina gli ausiliari del traffico sono autorizzati multare quelle auto che espongono solo il contrassegno arancione che raffigura una sedia a rotelle.
Inevitabili le polemiche, a finire nel mirino della critica è stata l’amministrazione comunale, accusata di scarsa attenzione verso quegli “ultimi” che invece dovrebbero essere al centro del progetto politico della Giunta Accorinti.
La prima stoccata arriva dal sindacato Orsa, per cui la sentenza della Cassazione è stata interpretata in modo scorretto: “Premesso che le Sentenze della Corte di Cassazione rappresentano un’interpretazione normativa, pur autorevole, ma cogente solo per il caso specifico in esame, non sono “legge”, né sono vincolanti per altre eventuali sentenze dei giudici ordinari o dei giudici di pace, né abrogano norme e regolamenti in essere. La nota n. 2679 del 21 ottobre 2005 della Direzione Generale per la Motorizzazione Dipartimento per i Trasporti Terrestri – del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, aveva stabilito la gratuità dei posteggi delimitati da segnaletica blu a pagamento quando sono occupati da veicoli al servizio di persone invalide detentrici di speciale contrassegno. Tale nota sottolineava come il Codice della Strada attribuisca esclusivamente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il potere di impartire ai prefetti e agli Enti proprietari delle strade le direttive utili all’applicazione delle norme concernenti la regolamentazione della circolazione sulle strade e conferisca allo stesso la competenza ad impartire le direttive per l’organizzazione della circolazione e della segnaletica”.
Sulla vicenda interviene il capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, Lucy Fenech, che punta il dito contro il dirigente alla Mobilità, Maro Pizzino: “Questa nuova nota dirigenziale, rischia, ancora una volta, di ledere i diritti delle persone con disabilità e di creare loro maggiori difficoltà in una città che ancora è ben lontana dall’essere una città accessibile. Mi auguro che la Giunta prenda una posizione politica su questa vicenda: una linea che miri a punire i furbetti ma che sia attenta a non complicare ulteriormente la vita di chi ha reali difficoltà. Non possono essere meri criteri economici a guidare le scelte amministrative, si aumenti prima, piuttosto, il numero di stalli disabili a disposizione dei cittadini, si intensifichino i controlli su chi utilizza il pass disabili in modo improprio, si aumentino gli incassi dell’ente intensificando le sanzioni ed il controllo contro la sosta selvaggia, ma si salvino a tutti i costi i diritti dei disabili”.
Ed effettivamente l’invito della Fenech viene raccolto dalla Giunta che prova a correre ai ripari: “La Giunta Comunale comunica che sta per predisporre una delibera, tramite la quale si avvarrà di quanto dispoto dal comma 5 dell’art. 381 del DPR 495 del 1992, così come modificato dal DPR 151 del 2012 e che prevede che “il Comune può inoltre stabilire, anche nell’ambito delle aree destinate a parcheggio a pagamento gestite in concessione, un numero di posti destinati alla sosta gratuita degli invalidi muniti di contrassegno superiore al limine previsto dall’art 11, comma 5, del Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1996, n. 503, e prevede, altresì la gratuità della sosta per gli invalidi nei parcheggi a pagamento qualora risultino già occupati o indisponibili gli stalli a loro riservati“, si legge in un comunicato stampa ufficiale dell’amministrazione.
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