Cateno De Luca, Dafne Musolino e Giuseppe Lombardo parlano delle iniziative per promuovere la raccolta differenziata a Messina

Nomine “inconferibili”, è ancora scontro. Musolino: «Alleanza trasversale contro la Giunta»

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Non accenna a placarsi lo scontro tra l’Amministrazione De Luca da un lato e Articolo Uno e MessinAccomuna dall’altro. Al centro dell’acceso botta e risposta a tre che dura ormai da diversi giorni, la questione delle presunte “nomine inconferibili” sollevata dal segretario provinciale del partito guidato da Roberto Speranza, Domenico Siracusano e, successivamente, dall’On.le Maria Flavia Timbro.

Facciamo un breve recap: Articolo Uno, prima per voce del segretario provinciale messinese, Domenico Siracusano, e successivamente tramite la parlamentare Maria Flavia Timbro, ha posto sotto i riflettori alcune nomine fatte dal sindaco Cateno De Luca che, secondo loro, presenterebbero profili di inconferibilità e non sarebbero quindi legittime. Dopo le due note inviate dagli esponenti del partito di centro-sinistra, è intervenuto sulla questione anche il laboratorio di partecipazione civica MessinAccomuna. Nel mezzo, un acceso botta e risposta tra le due parti sopra richiamate. Oggi, l’ultima puntata (per ora).

La (ennesima) replica dell’Amministrazione

A rispondere all’ultima nota di MessinAccomuna sono l’assessore Dafne Musolino ed il presidente di MessinaServizi Bene Comune, Giuseppe Lombardo, che lamentano un «progressivo innalzarsi del livello di attacco mediatico all’Amministrazione De Luca» nelle ultime settimane. «L’ultimo comunicato del laboratorio di anonimi sottoscrittori (dei quali si continua ad ignorare il nome e l’identità) – scrivono – costituisce l’acme di questo attacco che si protrae ormai da giorni, al quale rispondiamo esclusivamente per amore della verità, rispedendo al mittente le volgari speculazioni formulate». All’origine dello scontro, ricordiamo, la nota di Articolo Uno in cui annunciava un’interrogazione parlamentare riguardante alcune nomine fatte dal Sindaco di Messina.Nel mirino, tra gli altri, l’incarico all’assessore Musolino come Presidente della SRR Messina Area Metropolitana.

Lombardo contro l’avv. Timbro

«Secondo l’accusa – evidenziano Musolino e Lombardo – che viene formulata da alcuni esponenti politici, il Sindaco De Luca avrebbe creato una sorta di “sistema” per cui vengono beneficiati di incarichi e nomine soltanto coloro che ne fanno parte. La tesi si dimostra palesemente falsa e, ad ulteriore dimostrazione dell’errore compiuto nel ragionamento, si è osservato che anche l’on.le Timbro aveva ricevuto tre incarichi di assistenza legale dalla Messinaservizi Bene Comune. Dunque, se fosse vero che solo chi appartiene alla compagine De Luca ed al mondo Fenapi viene “ricompensato”, l’avv. Timbro, come tanti altri avvocati e professionisti oltre a lei, non avrebbe dovuto ricevere alcun incarico. Questo è un fatto che non è stato smentito né dalla diretta interessata né da alcun altro tra i professionisti che, in questi tre anni, hanno ricevuto gli incarichi di assistenza dell’Ente con applicazione dei principi di legge.

«Per tale ragione – precisa il  Presidente Lombardo – dopo avere letto le dichiarazioni dell’on.le Timbro, ho chiesto all’avv. Timbro  se non riteneva di avere violato il dovere di fedeltà e quello di evitare situazioni di incompatibilità considerato che aveva dichiarato pubblicamente che la mia nomina a Presidente (di tutti i presidenti delle partecipate, recte) costituiva il frutto di una “appartenenza”. Il rapporto tra il cliente e l’avvocato si fonda su un vincolo fiduciario e se il cliente viene a conoscenza, attraverso una pubblica dichiarazione, che il suo Avvocato avanza dubbi (legittimi o meno che siano) sulla sua nomina, risulta scontato concludere che il vincolo di fiducia si è rotto, sempre ammesso che si fosse mai costituito davvero».

«L’avv. Timbro – conclude Lombardo –, rispondendo alla mia domanda, ha comunicato di volere rinunciare agli incarichi. È di tutta evidenza però che la rinuncia al mandato difensivo avrebbe dovuto precedere l’iniziativa politica, evitando di dare luogo a quella situazione di evidente incompatibilità che ha poi determinato la cessazione del rapporto».

Musolino contro Timbro

Per quel che riguarda la nomina di Dafne Musolino a Presidente della SRR Messina Area Metropolitana, l’assessore precisa: «I Soci delle SRR sono, per Legge, gli stessi Sindaci e che l’Assemblea elegge il CdA tra i suoi soci. Ad ulteriore conferma, ho richiamato il fatto che il Presidente della SRR Siracusa e della SRR di Ragusa sono i rispettivi Sindaci. Pertanto, di fronte ad una norma chiarissima e ad una applicazione costante della stessa, non appare comprensibile porre in dubbio la mia nomina che è in linea con quella di altre SRR».

«Il segretario provinciale di Art. 1 – aggiunge – ha replicato alla mia nota e a quella del vicesindaco Carlotta Previti evocando l’avvio di un’indagine da parte della Commissione Regionale Antimafia che sarebbe destinata a fare chiarezza su queste nomine nelle Società Partecipate, dando così ad intendere che in questa vicenda si stia addirittura combattendo un sistema mafioso rappresentato da un’Amministrazione che sarebbe gestita al pari di una organizzazione criminale. Accusa gravissima, per la quale nessuno si è scandalizzato. Ma lo stesso segretario ha poi dichiarato che il partito si era limitato a sollevare un dubbio “se poi ci siamo sbagliati, ne prenderemo atto”».

Musolino «Un’alleanza trasversale contro la Giunta De Luca»

Secondo l’assessore Musolino «è evidente che in questa vicenda vi sia un’alleanza trasversale composta da soggetti appartenenti a vario titolo a quelle stesse forze che per anni hanno influito sulle sorti della città di Messina e che, non avendo argomenti contro l’Amministrazione De Luca, hanno deciso di attaccare a livello personale i suoi rappresentanti ma, attenzione, “se ci siamo sbagliati, ne prenderemo atto”!».

«Detto in parole semplici – specifica –, noi dell’Amministrazione De Luca non piacciamo a questa compagine trasversale ed eterogenea, non piacciamo perché avere portato Messina nell’olimpo delle amministrazioni locali, avere ottenuto l’attestazione di essere la seconda Città metropolitana d’Italia come capacità di spesa, altro non è che la più significativa ed innegabile dimostrazione della incapacità amministrativa di chi ci ha preceduto. Anche avere raggiunto in meno di tre anni il 50% di media di rifiuti differenziati non va bene, perché chi ci ha preceduto ha “campato” con le emergenze dei rifiuti, determinando spese fuori controllo che nel tempo hanno portato al fallimento della società municipale».

«Ci rendiamo conto che diamo fastidio – conclude l’assessore Dafne Musolino –, ma non possiamo essere diversi da come siamo. Non scenderemo a patti con nessuno di voi, a noi interessa solo che Messina risorga da questo pantano dove tutti i vecchi partiti l’avevano affogata. Se ci chiedessero se esiste un sistema De Luca diremmo che è solo questo: impegno, sacrificio e risultati».

 

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