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Migranti a Messina. Amata attacca Fava: «Vergognosi messaggi buonisti»

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La Seawatch 3 con a bordo 194 migranti è attraccata a Messina e, nel frattempo, si consuma un nuovo scontro politico. Dopo l’attacco di Claudio Fava nei confronti di Nello Musumeci, Elvira Amata entra a gamba tesa nel dibattito definendo le parole del deputato: «Vergognosi messaggi buonisti contro chi pensa alla tutela dei cittadini».

Ma cos’è successo? A seguito dell’annuncio dello sbarco a Messina con successivo trasferimento di 194 migranti all’hotspot di Bisconte previsto per stamattina, il Presidente della Regione Nello Musumeci ha chiesto al premier Conte, come misura cautelativa nei confronti del coronavirus, di far rimanere le persone a bordo della nave in quarantena di 14 giorni sulla Seawatch 3. Immediata la replica di Claudio Fava che ha definito «grottesca» l’ipotesi presentata da Musumeci.

A scendere in campo, pochi minuti fa, è stata la deputata dell’ARS Elvira Amata: «Le parole dell’Onorevole Fava sulla richiesta di quarantena per equipaggio e ospiti della Sea Watch espressa dal Presidente Musumeci sono di una gravità immensa».

«Io mai mi capaciterò di come si possa strumentalizzare persino la sicurezza dei propri concittadini per fare un po’ di sana polemica filobuonista – ha proseguito Elvira Amata –, in barba a qualunque senso civico e buonsenso. Stiamo chiedendo a tutti i cittadini di collaborare per arginare un virus dall’alta capacità di contagio: limitiamo abitudini e routine, li controlliamo, li invitiamo ad autoisolarsi, rileviamo loro la temperatura e veicoliamo vademecum stringenti su come comportarsi per evitare il diffondere di un contagio. Dall’altra parte, secondo Fava, dovremmo accettare silenti che persone le cui condizioni sanitarie ignoriamo per ovvie ragioni entrino come se niente fosse sull’Isola.»

«Mi pare che la richiesta della quarantena – ha concluso – sia da considerarsi normale considerato che si stanno ponendo in essere infinite limitazioni per scongiurare rischi e, personalmente, la condivido appieno. E mi vergognerei, al posto di chi veicola messaggi propagandistici; in un momento come questo prevalgano la collaborazione e il buonsenso. A chi sostiene si tratti di un atteggiamento discriminatorio rispondo che, onestamente, ne abbiamo piene le tasche di queste uscite spot tese ad identificare in chi pensa alla tutela dei cittadini il nemico razzista, cattivo e inumano».

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