La nascita della MessinaServizi Bene Comune si sta rivelando molto più difficile del previsto. Il collegio dei revisori dei conti ha espresso un parere negativo bocciando la struttura della delibera, mentre l’amministrazione comunale ha intenzione di seguire le indicazioni date dallo stesso organo collegiale.
Quindi via libera alla divisione della delibera in due parti, vale a dire con il contratto di servizio di servizio da un lato e la costituzione della società e l’affidamento del servizio dall’altro, per due atti collegati ma distinti che saranno poi analizzati dal consiglio comunale.
Un iter lungo a farraginoso per un settore, come quello della raccolta e della gestione dei rifiuti, in cui Palazzo Zanca già deve fare i conti con le croniche difficoltà di Messinambiente, di cui la MessinaServizi Bene Comune è chiamata a prendere il posto.
Una situazione che non convince il segretario regionale dell’Orsa per il settore ambiente, Francesca Fusco: “Tuttavia, ora che la palla è tornata all’Amministrazione chiamata a scindere in due deliberazioni la costituzione della società ed il contratto di affidamento del servizio, non si può non rilevare come l’incredibile lentezza procedurale e l’incapacità di condurre in porto il percorso amministrativo pressoché delineato, denotano delle responsabilità evidenti su chi istruisce gli atti andando regolarmente a sbattere contro gli ostacoli che si frappongono.È noto come tale responsabilità non sia nei fatti ascrivibile al sindaco Renato Accorinti, il quale ha dimostrato come non sia lui a condurre realmente il fondamentale procedimento amministrativo, bensì sia riconducibile al direttore generale Antonio Le Donne il quale, dall’alto del suo incarico molto ben remunerato, sulla riorganizzazione del sistema rifiuti non ne ha letteralmente azzeccata una, a partire dalle cose complicate a finire con quelle più facili”.
La sindacalista fa salire sul banco degli imputati proprio il segretario generale del Comune, Antonio Le Donne: “L’atteggiamento di Le Donne ha palesato una notevole presunzione che ha pesato e pesa fortemente sulle spalle dei lavoratori in attesa di conoscere il loro futuro, con particolare riferimento ai dipendenti di Messinambiente la cui ennesima proroga scadrà alla fine del corrente mese.Oggi, ormai esasperati dal modo di operare dell’Amministrazione, dinanzi al nuovo stop imposto, invitiamo il Direttore Generale a redigere celermente i nuovi atti deliberativi ed a condurre le operazioni con efficacia, efficienza e con quel pizzico di umiltà necessaria per incassare l’approvazione sia del Collegio dei Revisori sia del consiglio Comunale”.
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