Queste le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, dopo le affermazioni del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul Ponte sullo Stretto:
Maurizio Rella, consigliere comunale di Cambiamo Messina da Basso: “Renzi ripropone il ponte dello stretto di Messina e lo fa in un momento preciso in cui nell’imminenza del referendum del quattro dicembre risulta chiaro il serio pericolo che subisca una sconfitta che mette in grave pericolo il suo governo e la sua leadership anche all’interno del suo partito, lo fa con il subdolo intento di distrarre dai quesiti referendari, lo fa rinnovando la vecchia bufala dello sviluppo, dell’occupazione. È trascorso poco più di un mese dal terremoto del centro Italia che ha costituito l’ennesimo campanello d’allarme per il nostro fragile paese sul piano della prevenzione del rischio sismico. Sono sconfortanti anche le notizie sulla manutenzione ordinaria delle sponde dei corsi d’acqua, le reti ferroviarie e infrastrutturali,soprattutto nel Mezzogiorno e in Sicilia in particolare, sono assolutamente inadeguate. La messa in sicurezza del territorio è la grande priorità, vediamo che sistematicamente pioggia e alluvioni sconvolgono drammaticamente la vita è l’economia degli italiani. La cura del territorio è un’indispensabile infrastruttura, sul territorio poggiano le attività economiche e la vita delle persone, c’è tanto buon lavoro. Messina, ha detto più volte no con grandi manifestazioni nazionali”.
In controtendenza, le dichiarazioni di Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars: “Prendiamo atto che Matteo Renzi si ricrede sull’importanza della realizzazione del ponte sullo Stretto, opera da sempre sostenuta da Forza Italia e dal centrodestra. Quando il presidente Berlusconi propose la costruzione di questa grande infrastruttura non voleva di certo intestarsi un merito personale, ma ridurre le distanze tra la Sicilia e il resto d’Italia, per una complessiva politica di accrescimento nazionale in una logica di reale coesione territoriale. Purtroppo la sinistra ha sempre osteggiato il ponte, nella convinzione che l’intervento potesse rappresentare un merito del centrodestra, pur essendo consapevole dei danni causati alla nostra Isola e più in generale alla stessa Italia. Oggi, Renzi, parlando con i grandi gruppi imprenditoriali, pare che abbia cambiato opinione. Speriamo che non sia solo una trovata a sostegno delle tesi del referendum, perché se così fosse, sarebbe per certo considerato un vuoto chiacchierone”, lo dichiara l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’ARS”.
Queste invece le dichiarazioni dei deputati regionali del Movimento 5 Stelle: “100 mila posti di lavoro, un ponte nuovo nuovo per lo Stretto, pensioni maggiorate di 80 euro e tanti altri miracoli numerici da referendum sono già depositati nel cappello magico del presidente del Consiglio Renzi, avallato anche questa volta dal presidente della Regione Siciliana Crocetta che sostiene ‘non ci metteremo di traverso. È chiaro e inequivocabile il “No” al Ponte sullo Stretto, già costato oltre 600 milioni agli italiani. Come se non bastasse, Renzi, Crocetta e l’intero Pd dimenticano, forse, l’insostenibilità progettuale, tecnica, ambientale ed economica dell’Opera, supportata da diversi studi scientifici. Adesso vada a fare la sua campagna referendaria al Nord perché le Regioni del sud sono stanche di sentirsi prendere in giro”.
Non si sono lasciate attendere anche le dichiarazioni dei sindacati. Queste le dichiarazioni del Segretario Generale della CGIL di Messina, Lillo Oceano: “”La nostra è una città che un anno fa è rimasta 21 giorni senz’acqua e che dopo un anno, al posto dell’acquedotto, ha una tubazione provvisoria in plastica. Messina soffre di un gravissimo rischio idrogeologico. È in atto l’erosione costiera, i versanti sono fragili perché vengono abbandonati e perché da troppo tempo deturpati da un processo di cementificazione e incendi. Ci sono decine di scuole ed edifici pubblici a grave rischio sismico. Il Comune non riesce ad approvare i bilanci dello scorso anno. A Messina non si garantiscono le mense scolastiche ed il trasporto degli alunni. In questa città le strade sono invase dalla spazzatura e si allagano ad ogni pioggia perché non si fa la pulizia delle caditoie e dei tombini. Adesso, sapere che il governo – impegnato in una importante consultazione elettorale referendaria – annuncia, per l’ennesima volta, la realizzazione del Ponte sullo Stretto, senza peraltro aver finora destinato le risorse necessarie a risolvere i problemi prima indicati, né quelle necessarie per avere in Sicilia una ferrovia a doppio binario elettrificata, moderni porti, strade e autostrade degne di questo nome, sembra proprio una presa in giro”.
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