Dal «passo di lato» di Nello Musumeci, oggi candidato al Senato con Fratelli d’Italia, alla rottura tra il M5S e il Pd, a un mese dalle elezioni regionali (e politiche) previste in Sicilia per il 25 settembre 2022, lo scenario è totalmente mutato, e ha portato con sé una nuova candidatura alla presidenza della Regione, quella del deputato pentastellato Nuccio Di Paola. Insomma, è il momento per un recap.
Partiamo dal previously, ovvero da dove eravamo rimasti. Fino a una decina di giorni fa a farla da padrone nelle cronache politiche dei giornali regionali e nazionali era la questione ancora aperta del centrodestra, sciolta nel momento in cui il presidente uscente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha deciso di fare «un passo di lato» e rinunciare alla ricandidatura; oggi è infatti candidato al Senato con Fratelli d’Italia. Al suo posto, il partito di Giorgia Meloni ha portato avanti il nome di Renato Schifani, ex presidente del Senato, proveniente – e chiaramente gradito – da Forza Italia. Al contempo, dagli azzurri era fuoriuscito il vicepresidente della Regione, nonché assessore all’Economia, Gaetano Armao, oggi candidato alla presidenza per il terzo polo costituito da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.
Quando ci eravamo lasciati, appena una settimana fa, i candidati in campo erano cinque e, soprattutto, la coalizione progressista, o “campo largo”, che dir si voglia, era ancora in piedi, forte dei suoi tre poli principali: il Pd, il M5S e Articolo Uno con Centopassi. In piedi ma barcollante, diremmo, a causa dello strappo a livello nazionale tra Enrico Letta e Giuseppe Conte. Poteva non ripercuotersi sull’alleanza per le elezioni regionali in Sicilia? Ovviamente no, ma non si può dire che i vertici regionali non ci abbiamo provato a restare uniti. L’ultima parola, però, spettava a Conte e Conte ha detto basta. Quello che succede a Roma vale anche per la Sicilia (non era proprio così il detto, what happens in Vegas stay in Vegas, ma ce lo facciamo andare bene lo stesso).
Martedì 22 agosto la rottura ufficiale, e il Movimento 5 Stelle aveva già pronto nella manica un nuovo candidato presidente della Regione Siciliana, il referente regionale e deputato ARS Nuccio Di Paola (già nella rosa dei candidati alle primarie, dove però era stata scelta Barbara Floridia, oggi candidata alle politiche). Momento di panico nel centrosinistra, Caterina Chinnici ha parlato di un necessario «momento di riflessione», dato che l’alleanza che aveva portato alla sua vittoria alle primarie si era sfaldata. Il Partito Democratico ha però nuovamente proposto all’eurodeputata la candidatura, accolta anche da Centopassi, e Caterina Chinnici ha accettato. Si va quindi avanti, tra pentastellati e dem tornano a volare frecce avvelenate (come ai vecchi tempi, insomma).
Elezioni regionali: i candidati presidenti in Sicilia
Adesso quindi sono sei i candidati alla presidenza della Regione Siciliana e, salvo ulteriori sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbero rimanere tali. Li ricordiamo, in ordine alfabetico: il vicepresidente e assessore regionale all’economia, Gaetano Armao per il terzo polo (Azione e Italia Viva); l’eurodeputata Caterina Chinnici per il centrosinistra; l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, per Sicilia Vera; il referente regionale del Movimento 5 Stelle e deputato, Nuccio Di Paola; l’attrice Eliana Esposito per il partito autonomista Siciliani Liberi; l’ex presidente del Senato, il forzista Renato Schifani per il centrodestra.
E adesso? Adesso aspettiamo le liste (anche se qualcuno le ha già presentate) e magari – magari – i programmi elettorali. Anche se non ci sorprenderebbero ulteriori colpi di scena. In fondo c’è ancora un mese di tempo.
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