«Tutti i consiglieri comunali sanno che dalla segreteria Genovese sono arrivate pressioni e convocazioni di alcuni consiglieri comunali nelle settimane scorse per far saltare gli equilibri costruiti con il “Salva Messina”». Inizia così il terzo round del botta e risposta al vetriolo tra Cateno De Luca e Luigi Genovese. Dopo l’attacco di questa mattina del sindaco e la replica del deputato regionale, il sindaco torna al contrattacco parlando di «pressioni da parte della segreteria Genovese».
«La segreteria Genovese – scrive Cateno De Luca – non ha ostacolato il Salva Messina anzi, ha consentito ai propri consiglieri comunali di avallarlo ad ottobre 2018 perché affetta dalla sindrome del “Vai avanti tu cretino che a me viene da ridere”. La segretaria Genovese infatti, era convinta che il “Salva Messina”sarebbe stata la tomba del Sindaco De Luca perché troppo ambiziosi gli obiettivi fissati dallo stesso Sindaco.
Di tutto si può dire ma nessuno può negare che il “Salva Messina” non solo è stato attuato ma si sono create anche le condizioni per uscire nel 2022 dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale con ben 11 anni di anticipo rispetto al programmato cioè il 2033. Tra questi debiti ereditati (oltre 500 milioni di euro) ci sono anche oltre 10 milioni di euro di derivati inventati dalla sindacatura Genovese nel 2006 che ha causato oltre 30 milioni di euro di danni alla comunità.
Il Sindaco deve avere le mani libere perché la legge non consente a nessuna segreteria politica ne’ familiare, come la segretaria genovese, di condizionarne l’attività ed anche il Giovane Genovese se ne deve fare una ragione .
Il buon Luigi Genovese ed i suoi sodali ora lo stanno capendo e tirano calci ma preferisco le elezioni piuttosto che mettermi sotto l’ala protettiva di certa fetida politica».
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