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D’Angelo lascia FI per De Luca, Grasso: «Gesto beffardo e ingeneroso». La replica di Sicilia Vera

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Botta e risposta al vetriolo tra la coordinatrice provinciale di Forza Italia, Bernardette Grasso, e il presidente di Sicilia Vera, Giuseppe Lombardo, a seguito del passaggio della consigliera comunale di Messina, Nicoletta D’Angelo, dal gruppo di centrodestra alle file di Cateno De Luca. «Il cambio di casacca politica – commenta Grasso –, soprattutto all’indomani di una competizione in cui si è stati eletti, risulta beffardo e ingeneroso». La replica di Giuseppe Lombardo.

Di cosa stiamo parlando? Nell’ultima Seduta di Consiglio Comunale a Messina, l’unica consigliera eletta di Forza Italia, Nicoletta D’Angelo, ha comunicato la sua volontà di lasciare il gruppo e passare al misto, per poi annunciare la propria candidatura alle elezioni regionali con Cateno De Luca. Decisione che ha lasciato amareggiata la coordinatrice di FI per la provincia di Messina, Bernardette Grasso, la quale ha reagito con una nota dai toni piuttosto severi: «Forse – ha sottolineato – bisognerebbe tornare a pensare a un vincolo di mandato».

Vediamo la nota completa e la replica del presidente di Sicilia Vera, Giuseppe Lombardo.

Nicoletta d’Angelo lascia FI per De Luca, Grasso: «Forse bisognerebbe tornare al vincolo di mandato»

A commentare la scelta della consigliera comunale di passare tra le file di Cateno De Luca e candidarsi alle elezioni regionali con Sicilia Vera è la coordinatrice di partito per la provincia di Messina, Bernardette Grasso: «Ritengo – scrive in una nota – che con onestà e responsabilità, certe scelte dovrebbero essere prese a monte. Il cambio di casacca politica, soprattutto all’indomani di una competizione in cui si è stati eletti, risulta beffardo e ingeneroso. Così c’è il rischio di perdere credibilità nei confronti degli elettori. Senza tralasciare che ciò contribuisce ad alimentare sospetti e voci – in realtà già ventilati da giorni – secondo cui la scelta sia stata bene organizzata. Ciò mi rammarica e amareggia. Forse bisognerebbe tornare a pensare a un vincolo di mandato. Proprio per evitare scorciatoie, in disaccordo con chi crede nella Politica».

«Forza Italia – aggiunge –, alle scorse amministrative a Messina ha raggiunto la soglia del 5%. A nome del Coordinamento provinciale e cittadino ringrazio tutti i candidati che ci hanno messo la faccia, impegnandosi e credendo in un progetto politico serio. Ricordo inoltre, che senza l’impegno di Forza Italia, per tramite di Matilde Siracusano e del presidente Silvio Berlusconi, i 100 milioni di euro per lo sbaraccamento non sarebbero arrivati. Da Assessore regionale agli Enti locali ho inoltre evitato il dissesto della Città metropolitana di Messina. Siamo anche stati determinanti per la stabilizzazione dei precari al suo interno (e fornito un contributo al Comune per la stabilizzazione dei precari già in essere). Abbiamo infine consentito alle ex Zone Asi che erano in totale stato di abbandono, di potersi trasformare senza il cambio di destinazione d’uso».

«Abbiamo lavorato bene – conclude – e sodo per fare gli interessi della città. Pertanto andiamo avanti a testa alta. Continueremo a lavorare – anzi più di prima – anche fuori dal Consiglio comunale, con sobrietà, etica e rispetto, come abbiamo sempre fatto».

Lombardo: «Processo di desertificazione di Forza Italia a Messina»

giuseppe lombardo, presidente messinaservizi bene comuneA replicare alle parole della coordinatrice provinciale di Forza Italia è il presidente di Sicilia Vera, Giuseppe Lombardo, che definisce la scelta di D’Angelo «perfettamente coerente con il suo amore per la città e la cura degli interessi del nostro territorio che ha sempre mostrato di avere nel suo impegno all’interno del Consiglio Comunale».

Dure, poi, le parole del presidente di Sicilia Vera contro Forza Italia: «Anche se non possiamo accettarne lo sfogo – dice Lombardo –, comprendiamo lo smarrimento dell’On.le Bernadette Grasso, eletta all’ARS nel listino bloccato per gentile concessione dell’On.le Miccichè, di fronte al processo di desertificazione di Forza Italia a Messina. La responsabilità di tale situazione di abbandono non può essere scaricata sulle scelte di singoli consiglieri, ma va ricercata nella mancanza di leadership in quel partito nella nostra provincia».

«Ricordiamo – aggiunge – alla Grasso che per il consiglio comunale Forza Italia ha presentato una lista debole che ha potuto superare lo sbarramento del 5% solo grazie alle circa 850 preferenze della D’Angelo, risultato che ha registrato una corsa ad accaparrarsi i meriti da parte di dirigenti di Forza Italia che poco o nulla avevano fatto per determinarlo. Né si può dimenticare come lo stesso partito abbia svolto una campagna elettorale totalmente appiattita sulle posizioni di qualche potentato locale, che non poteva avere per loro un esito diverso da quello che ha avuto».

Secondo Lombardo, inoltre, il sostegno dato dal gruppo di Forza Italia nella scorso Consiglio Comunale alle proposte dell’Amministrazione De Luca deriverebbe esclusivamente dalla scelta dell’allora capogruppo Nicoletta D’Angelo di muoversi «n autonomia rispetto alle indicazioni dei vertici provinciali di FI, che sostenevano invece di votare aprioristicamente contro qualsiasi delibera proposta dalla Giunta De Luca». Sarebbe stata lei, aggiunge Lombardo «a coordinare la posizione favorevole dei suoi colleghi d’aula di FI ed a far esprimere un voto favorevole alle nostre proposte, valutandone, di volta in volta la corrispondenza con gli interessi della città».

Poi la questione delle risorse per lo sbaraccamento di Messina, il presidente di Sicilia Vera afferma che «basterebbe chiedersi perché avendo quel partito già ricoperto ruoli nell’ambito del governo nazionale e regionale, ha atteso l’iniziativa di Cateno De Luca per intervenire? Forse Berlusconi non era mai stato informato dalla Grasso o da altri esponenti di Forza Italia sul problema delle baraccopoli messinesi?».

Infine, conclude Giuseppe Lombardo: «Se consiglieri, amministratori e sindaci scelgono di aderire al nostro progetto e non a quello della Grasso, sempre che ne abbia uno, qualche motivo ci sarà e per questo la stessa farebbe meglio a riflettere, piuttosto che lanciare strali velenosi verso chi fa politica con i suoi voti e la sua testa senza chiedere protezione al potente di turno per essere eletta con il listino bloccato».

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