C’è una data per le prossime dimissioni del sindaco di Messina, Cateno De Luca, e questa data è quella del 5 febbraio 2022. A comunicarlo, in diretta Facebook, è stato il Primo Cittadino stesso, che ha poi aggiunto: «Farò il capolista – ha detto – per fare il presidente del Consiglio Comunale». Non più il vicesindaco, quindi, come aveva dichiarato poche settimane fa.
«Non vi preoccupate – ha esordito De Luca nel suo appuntamento quotidiano con i suoi follower –, non è malinconia, ma il sentimento che mi lega a Messina e quindi un’affermazione che faccio col mio cuore: non ci lasceremo mai, cara Messina. Al di là di quelle che saranno le mie dimissioni, il mio ultimo giorno di sindaco sarà il 5 di febbraio».
Una data, quella del 5 febbraio, che il Sindaco di Messina aveva già indicato l’anno scorso come giorno “X” nel quale si sarebbe dimesso nel pieno della crisi pandemica, salvo poi tornare sui suoi passi un minuto prima dell’ufficialità con una teatrale diretta in cui ha strappato le sue stesse dimissioni.
Dimissioni, ma non solo: la prossima “missione” di Cateno De Luca
Qual è, allora, la novità? Oltre alla candidatura alla presidenza della Regione – o a “Sindaco di Sicilia” come ha voluto precisare lo stesso De Luca –, l’aspirazione alla poltrona del presidente del Consiglio Comunale. Ruolo oggi occupato dal consigliere Claudio Cardile, con il quale gli scontri non sono mai mancati.
«Farò il capolista – ha detto De Luca – per fare il presidente del consiglio comunale, se voi lo vorrete col nostro candidato sindaco o sindaca. Questo è il mio obiettivo e quindi il destino di Messina è nelle vostre mani, perché io non scappo, continuo ad essere qui».
C’è incompatibilità tra la carica di presidente della Regione e presidente del Consiglio Comunale? Secondo De Luca legge non lo vieterebbe. «Questo – spiega – mi consente di organizzarmi per la presidenza della Regione, per la quale si voterà il 6 di novembre. La figura del presidente del consiglio comunale è compatibile con il ruolo e con la candidatura di presidente della regione, mentre la figura di sindaco no. Ecco dove sta la differenza».
La scelta non è casuale, visti i continui contrasti tra il Sindaco e il Civico consesso messinese, che si ripetono dal loro insediamento. «Dobbiamo sempre precisare – ha aggiunto – che queste elezioni anticipate ci sarebbero state in ogni caso, in quanto ci troviamo con un consiglio comunale che non intende più lavorare, di cui buona parte sono “asini volanti” e alcuni anche “morti di fame”, perché senza gettone di presenza non possono pagare il mutuo».
«La mia prossima missione – conclude – è cambiare, se lo vorrete, le regole del consiglio comunale, che rappresenta non solo un freno a mano per il sindaco, ma un ladrocinio legalizzato. Stanno bloccando l’approvazione anche del bilancio consultivo, tenendo fermi 17 milioni di euro per opere importantissime. Una cosa vergognosa, questo per sottolineare che sono personaggi a cui non interessa niente della città».
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