Tra battibecchi e ritirate polemiche il Consiglio approva il contratto di servizio Amam

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Come è ormai consuetudine, le sedute del Consiglio comunale “regalano” sempre momenti di vero e proprio intrattenimento a chi ha il piacere – dovere di seguirle. Questo pomeriggio il civico consesso si è riunito per discutere sul contratto di servizio dell’Amam, in seguito approvato con solo 16 voti. Si tratta del primo passo verso la definitiva riorganizzazione delle società partecipate che vedrà l’Amam assorbire il comparto rifiuti, così come stabilito dalla Giunta, e sancire la definitiva scomparsa di Ato 3 e Messinambiente.

A dire si alla delibera partorita dall’amministrazione comunale la notte del 31 marzo, sono stati 11 consiglieri: Carlo Abbate, Piero Adamo, Elvira Amata, Carlo Cantali, Lucy Fenech, Rita La Paglia, Francesco Pagano, Ivana Risitano, Giuseppe Santalco, Nora Scuderi e Giuseppe Trischitta. Astenuto come da prassi il presidente Barrile così come i consiglieri Zuccarello e De Leo. Contrari Sturniolo e Lo Presti.

Come detto, non sono momenti di tensione. La seduta si è aperta con l’amaro sfogo del consigliere Donatella Sindoni che ha stigmatizzato la mancata attenzione dell’amministrazione sui minori migranti. L’esponente di Forza Italia ha sottolineato le assenze dell’assessore Santisi alle sedute della commissione ai Servizi Sociali da lei presieduta per poi abbandonare l’Aula in seguito all’invito lanciato da Ivana Risitano di “non strumentalizzare i migranti”.

Emilia Barrile ha cercato di riportare la discussione sui binari giusti, suggerendo l’analisi dell’emendamento al contratto di servizio Amam proposto dai consiglieri Santalco e Scuderi sull’autorità garante per l’applicazione delle tariffe. Ma i presenti in Aula hanno continuato a divagare su questioni per nulla attinenti con l’ordine del giorno. “Noto l’assenza del Sindaco – ha spiegato Franco Mondello – quando si tratta di fatti gestionali importanti per la città non si presenta, salvo poi comparire quando si parla di rapporti di amicizia con altre città”.  Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Udc Mario Rizzo: “Non si gioca sulla pelle del Consiglio, vorremo avere maggiori delucidazioni su tale delibera che non vorrei fosse superata dagli atti della Giunta”.

Abbate ha riportato tutti sull’attenti, esortando i colleghi consiglieri a ricordarsi del contratto di servizio Amam. “Possiamo parlare di neutrini e neutroni o del monoteismo”.  A quel punto, l’Udc decide di abbandonare l’Aula.

Alla fine i 16 “superstiti” mettono a votazione il contratto di servizio Amam, votato positivamente davanti al presidente Leonardo Termini, al segretario generale Antonio Le Donne e all’assessore Sergio De Cola. Assente il ragioniere Cama

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