I riflettori sul comparto finanziario di Palazzo Zanca, Roma e Palermo li hanno accesi da qualche settimana. La sabbia dentro la clessidra sta per esaurirsi e l’amministrazione comunale, fortemente pressata anche dal Prefetto che inviato una nota a Ministero e Regione, si è giocata l’ultima carta: il cronoprogramma presentato dal segretario generale Antonio Le Donne. Un documento con il quale il Comune si impegna a presentare ben tre bilanci entro fine maggio.
La prima tappa prevede l’approvazione in Giunta dello schema di bilancio 2015-2017. E sul previsionale 2015 si attende ancora il parere del collegio dei revisori dei conti sul riaccertamento dei residui. Un parere che potrebbe arrivare già domani a condizione che la Ragioneria invii ulteriori chiarimenti richiesti dall’organo presieduto dal dimissionario Dario Zaccone.
Il Consiglio comunale dovrà poi votare l’atto e porre fine a una vicenda che sembra interminabile e di cui è ormai consapevole l’Italia intera. Nonostante la situazione di assoluta emergenza, l’Aula non farà sconti a nessuno. Il presidente del Consiglio Emilia Barrile avverte lo stesso Le Donne che aveva manifestato l’intenzione di andare avanti a prescindere dal pronunciamento dei revisori dei conti. “Senza parere dei revisori – spiega Barrile – non accoglieremo alcun bilancio, il Consiglio deve essere messo nelle condizioni di fare il proprio lavoro nel miglior modo possibile. Il cronoprogramma? Andava presentato molto prima, adesso non ha quasi senso vista l’aria che tira”.
Come già specificato ieri, gli obiettivi di Le Donne prevedono la successiva presentazione di una proposta di schema di bilancio 2016/2018 entro il 19 aprile. Dieci giorni dopo sarà invece il turno dello schema di rendiconto 2015, mentre entro il 27 maggio vedrà la luce la tanto attesa rimodulazione del Piano pluriennale di riequilibrio 2014/2023, richiesta ad ottobre dal Ministero.
Andrea Castorina
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