Il Terremoto del 1908 immaginato da 5 giovani artisti di Messina

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Abbiamo voluto farlo di nuovo. Stavolta ai 5 artisti di Messina abbiamo chiesto di reinterpretare il Terremoto del 1908. Se l’anno scorso era il volto dell’Annunciata di Antonello da Messina a essere immaginato una seconda volta, quest’anno, infatti, abbiamo scelto uno degli eventi sismici più catastrofici del XX secolo.

Di anni – da quel 1908 – ne sono passati 112 ma ancora la città risente di quello che è successo. Non siamo stati in grado di andare avanti, non siamo stati in grado di imparare dai nostri errori. Prova ne è l’esistenza – ancora – delle baracche.

E quando si pensa a una catastrofe, la cosa migliore da fare è mettersi a disegnarla. L’arte ha questo incredibile potere di schiarire le idee, di creare un ordine caotico e farci sperare che tutto un giorno potrà essere diverso.

5 artisti per Normanno disegnano il Terremoto del 1908

Così abbiamo chiesto a 5 giovani artisti di Messina di riscrivere il Terremoto del 28 dicembre 1908. C’è chi ha usato carta da plotter, chi ha usato la tavoletta digitale e chi ha realizzato un collage. Sono opere che parlano di precarietà, di sentimento di smarrimento, di quella voglia di ricostruire.

Sono artisti che raccontano la loro Messina, anche se alcuni di loro non vivono più qui, ci hanno messo dentro i simboli della città ma anche il desiderio di vivere una realtà diversa.

Qui le 5 opere per lo speciale Natale 2020 di Normanno a cura di: SinMetro, Lorenzo Martino, Biodegradanima, Nunzio Bonina e Gloria Di Bella.

Macerie – SinMetro

Descrizione: Quello che successe alle prime luci dell’alba di quel 28 dicembre 1908 è ancora impresso nel dna dei messinesi: la catastrofe, lo sgomento, i morti, i soccorsi, le esplosioni e le macerie. Le vie di Messina tramutate in monti di macerie, cumuli di corpi, massi, orrore e lacrime.

L’aspetto che ho ritenuto più interessante in questa catastrofe sono i furti, le ruberie e i saccheggi avvenuti proprio fra i detriti e i resti della mia città offesa dal sisma. Morti che scavano in cerca di altri morti, disperati resi pazzi dal terrore trasfigurati in volto e che con gli ultimi sprazzi di forze scavano a mani nude, frugando tra i cadaveri: taluni in cerca di viveri o indumenti, mentre altri con l’intenzione di raccattare tesori e quattrini.

“Così va il mondo «la plebe saccheggia» gli operai «svaligiano» le  persone facoltose «si danno da fare» o «si dividono la roba».  (tratto da “ 28 Dicembre 1908 ore 5.21” di S. Attanasio, Bonanno editore).

Le macerie sono terra di nessuno, tutto il materiale rinvenuto è res nullius perciò è a disposizione di chi capita prima, risponde solo alla legge non scritta della sopravvivenza. Per questo ho voluto lavorare sul sentimento di smarrimento e impotenza di quelle ore, provando a fermarne l’impressione attraverso questo mio monotipo.

Chi è SinMetro

Pseudonimo di Valeria Cariglia, lavora  per il teatro, per il cinema e per la strada. Scenografa di formazione, artista visuale di nascita. Disegna di continuo dovunque possibile, con o senza guardare, sperimenta il colore e il segno in continua evoluzione. Esplora le potenzialità della materia, studia i colori naturali, realizza autoproduzioni d’arte, crea piccole installazioni poetiche.

Senza Titolo – Nunzio Bonina

Descrizione: Il disegno, nella prima fase, è realizzato a mano direttamente sulla stampa di una foto panoramica della città distrutta dal terremoto: vi si vede la statua di Messina, quella che oggi si trova in Largo
Giacomo Minutoli, di fronte al Municipio, seduta sulla falce mentre piange la sua città.

Vuole far riflettere oltre che sulla perdita dell’intera popolazione, anche sulla distruzione totale del patrimonio architettonico messinese. Vi sono raffigurati quattro dei tanti capolavori scomparsi a causa del sisma. La trama che disturba l’osservatore è il sismogramma registrato nella notte del 28 dicembre 1908, in quel momento, durato meno di un minuto, in cui il destino della città e dei suoi abitanti è cambiato per sempre.

Chi è Nunzio Bonina

Nunzio Enrico Bonina, nasce a Messina nel 1986. Dopo il liceo classico, studia architettura alla Sapienza di Roma e parallelamente cresce in lui la passione per il disegno, nata sui banchi di scuola e mai abbandonata. Sempre a Roma trova il primo lavoro in uno studio di architettura e allo stesso tempo macina chilometri dietro il bancone del bar nel quale lavora per sette anni. Lascia la capitale per trasferirsi a Torino e proseguire gli studi al Politecnico. Non abbandona, però, la pratica del disegno, e dal 2017 a oggi ha partecipato a quattro mostre collettive nella sua città di origine, dove vive e lavora come architetto.

Il Collage di Biodegradanima

Descrizione: Con questo collage ho voluto reinterpretare il tragico evento del sisma accostando, nella stessa composizione, le sue ripercussioni scandite nel tempo fra passato e futuro, accompagnate da dettagli anacronistici e ossimorici.

Partendo dal basso notiamo una folla che si dirige verso ciò che resta della chiesa, sovrastata da un bambino intento a ricostruire quanto perduto, rappresentando lo sforzo e la volontà di ricominciare dopo la tragedia.

In alto a destra il calendario perpetuo indica l’anno 1908, simboleggiando il segno indelebile lasciato nella storia della città e legando al presente la necessità del ricordo e della memoria.

Chi è Biodegradanima

Pseudonimo di Elena Imbesi. La sua vena creativa incontra la tecnica del collage nel 2017, con la pratica dell’art journaling. Dopo aver partecipato, un po’ per caso, alla sua prima mostra ed aver esposto i suoi sketchbooks/art journals, affascinata dalla versatilità del cartaceo, decide di non limitarsi al formato A5 e comincia la produzione di collage analogici di varie dimensioni, ibridi tra immagini, pittura, tessuti e altri materiali da poter coniugare alla carta. Ogni opera è un pezzo dell’anima, tramutato in qualcosa di materiale e tangibile, soggetto al tempo e alla rovina come il corpo, “Biodegradanima”.

Messina città verticale – Lorenzo Martino

Descrizione: L’opera s’intitola “Messina città verticale”, ed è una rappresentazione concettuale della realtà stratigrafica della città di Messina. La definiva così il critico d’arte e accademico Eugenio Battisti, nel convegno internazionale svoltosi in occasione dell’80° anniversario del terremoto, a seguito del fatto che Messina è stata riedificata sempre nello stesso luogo, sopra le macerie della città precedente.

Questa immagine vuole rivelare questa realtà, raramente visibile all’occhio, restituendo una forma a manufatti e monumenti ormai polverizzati: una forma che rimane però quella di ruderi e macerie, ad evidenziare la catastrofe continua su cui sorge la città di Messina e la precarietà della sua memoria collettiva.

Chi è Lorenzo Martino

Lorenzo Martino nasce a Messina il 4 marzo del 1992. Dopo gli studi classici conseguiti nella città natale, si laurea in Architettura presso l’Università di Ferrara, e consegue successivamente il diploma artistico presso la Scuola del Fumetto di Milano. Si dedica durante gli studi ai più svariati lavori in campo artistico: grafica, fumetto, pittura, scultura, cinema, concept art, nella profonda convinzione che l’Arte sia una meravigliosa espressione culturale in tutti i suoi ambiti.

1908 – Gloria Di Bella

Descrizione: L’opera, caratterizzata da una forte carica simbolica, rappresenta lo stato emotivo della città dopo il terremoto. Le grandi mani alla base sono quelle della Madonna della lettera, patrona di Messina, a sostegno delle macerie rimaste dopo la scossa distruttrice.

Tra gli elementi raffigurati emergono un antico lampione, tratto da una foto dell’epoca che lo ritrae in mezzo al mare, e il Nettuno, divinità del mare, dei terremoti e dei maremoti, la cui statua è di importanza cardine per la città dello Stretto.

Al centro, torreggia la data che ha segnato nel profondo la storia messinese, il 1908, contornata dalle foglie di vite che richiamano l’araldica cittadina. In cima racchiude la composizione la corona di stelle della Madonna dalla quale si versa una goccia di sangue, simbolo della sofferenza del popolo.

Chi è Gloria Di Bella

Gloria nasce e si forma a Messina, fino al conseguimento della laurea magistrale in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo. In seguito, si trasferisce a Torino per frequentare la Scuola Internazionale di Comics. A partire da gennaio 2021 seguirà il Mimaster, un percorso di alta specializzazione nell’ambito dell’illustrazione con sede a Milano.

(1965)

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