Jingle Bells. La Stanza della Nonna ce le suona per le Feste – VIDEO

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La Stanza della Nonna, il 25 dicembre, sale sul palco del Retronouveau per presentare “Dove gli occhi non possono arrivare”, uscito lo scorso 6 dicembre. «In questi tre anni abbiamo rivoluzionato il nostro modo di approcciare alla musica». Per il nostro Natale ci regalano una versione speciale di Jingle Bells.

La Stanza della Nonna – i “Nonni” sono cresciuti

Ci incontriamo al Dalek, studio di registrazione diventato una seconda casa per i “Nonni”: Gianluca Fontanaro, Claudio D’Iglio, Bruno Di Sarcina, Antonio Ramires e Peppe Ruggeri. In questi tre anni – tempo necessario per comporre e scomporre “Dove gli occhi non possono arrivare” – i “Nonni” sono cresciuti non solo musicalmente.

«Da quando abbiamo iniziato a lavorare qui al Dalek – racconta Claudio – abbiamo imparato tante cose, abbiamo conosciuto tante persone e ascoltato davvero tantissima musica. Questi tre anni non sono stati solo un percorso musicale ma anche di crescita personale. Abbiamo rivoluzionato il nostro modo di approcciare ai testi e agli arrangiamenti».

Tre anni di riflessione e studio ma anche di nuovi musicisti che si avvicinano al progetto e altri che ritornano dentro “La Stanza della Nonna”. «Gianluca e io – continua Claudio – abbiamo conosciuto Bruno e abbiamo iniziato a lavorare a nuovi brani. Poi è tornato anche Antonio, componente della vecchia formazione». «Avevo smesso di suonare – dice Antonio – ma sono tornato perché avevo voglia di rimettermi in gioco. Questo nuovo progetto è sintomo di maturità, di apertura a nuovi mondi che per il primo disco non avevamo considerato».

Tutto sembra in ordine dentro “La Stanza” ma in realtà manca ancora qualcosa. Al gruppo, infatti, si aggiunge Peppe, bassista di qualche anno più grande che porta con sé esperienze e vissuti diversi ma con la stessa passione per la musica. «Frequentando il Dalek, ho visto l’embrione della Stanza rinascere, ascoltavo questo nuovo approccio durante le prove e, quando è arrivato il momento di registrare, mi sono proposto per suonare il basso. Mi piace questo progetto, un progetto con un senso, realizzato con impegno. Così sono diventato il più Nonno di tutti».

Dove gli occhi non possono arrivare – il nuovo disco della Stanza della Nonna

“Dove gli occhi non possono arrivare” è il secondo album del gruppo messinese, uscito lo scorso 6 dicembre realizzato grazie agli sforzi dei ragazzi ma anche a una campagna di raccolta fondi su Musicraiser. 7 tracce inedite che raccontano individualità differenti, nuove scoperte e consapevolezze. «La musica elettronica e noise – che gira tantissimo qui al Dalek – ci ha aperto nuovi orizzonti. Venivamo dal folk ma volevamo spingerci oltre, dice Claudio. Siamo cinque persone diverse – racconta Bruno – che provengono da altrettanti ascolti diversi. Il disco è il risultato di questa diversità. Ogni brano all’interno di questo album è differente da un altro. Hanno una propria autonomia ma dialogano bene tra di loro, seguendo il concetto di “Dove gli occhi non possono arrivare”».

Un disco costruito e ricostruito svariate volte, per imparare, ricercare e metabolizzare suoni nuovi. «Claudio – racconta Gianluca – ha passato un anno intero a sperimentare effetti, pedali. Abbiamo passato un anno a suonare “Acqua” che poi sarebbe diventata “Anima d’idrogeno”. Volevamo tornare sul palco e suonare nel modo giusto».

Fondamentale, anche, l’incontro con Damiano Miceli, messinese trapiantato fuori che riesce esattamente a capire che direzione deve prendere un album. Non a caso ha lavorato con: Iosonouncane, Julie’s Haircut, Omosumo, Dino Fumaretto, Succi. Solo per citarne alcuni.
«Damiano ci ha destabilizzato – racconta Gianluca. Da quando lo abbiamo incontrato abbiamo ricominciato tutto da zero, la cosa bella è che lui non ha mai imposto delle scelte ma ci ha dato degli stimoli per cambiare il nostro punto di vista. All’inizio abbiamo avuto un po’ di strizza pensando a tutti gli artisti con cui ha lavorato ma poi è stato tutto molto naturale. Ha fatto molta sintesi e portandoci in un unico binario, ha mantenuto – racconta Antonio – il focus sul testo».

Fuori dall’Isola – i primi live “Dove gli occhi non possono arrivare”

L’unico elemento rimasto inalterato è stato sicuramente la capacità de “La Stanza della Nonna” di esprimere la loro contemporaneità attraverso i testi. La scrittura rimane chiave importante per il loro lavoro. Perché proprio grazie alle parole riescono a dire cosa provano e pensano. I testi di “Dove gli occhi non possono arrivare” raccontano di giovani adulti che hanno percezione del mondo ma che con impegno e volontà possono scardinare concetti che stanno stretti. «Credere in quello che si fa è un buon punto di partenza per realizzare i tuoi progetti, dice Gianluca. Vivere a Messina se vuoi fare musica non ti aiuta ma se lo prendi da un altro punto di vista – aggiunge Claudio – può essere uno stimolo per migliorare e fare quello che ti fa stare bene. Forse viviamo l’isolamento dell’Isola, adesso che abbiamo voglia di suonare anche fuori dalla Sicilia spostarci da qui è più complicato».

I “Nonni” , in realtà, hanno già i primi appuntamenti live. Fra tutti, quello del 25 dicembre al Retronouveau. «Siamo molto emozionati, è un po’ come se fosse la prima. Presentare il nostro disco nel luogo della musica di questa città, che ha ospitato degli artisti incredibili, è un grande privilegio. Potrebbero esserci delle sorprese ma ancora non possiamo svelare nulla».

Intanto ci godiamo la nostra di sorpresa. “Effetto Jingle Bells” suonata per tutti i lettori di Normanno da La Stanza della Nonna!

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