In occasione della visita del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti per la cerimonia di inaugurazione del complesso di laboratori PanLab, l’associazione universitaria Atreju ha organizzato una protesta pacifica presso il Rettorato dell’Università di Messina, durante la quale è stata consegnata al Ministro un documento in cui vengono illustrate le motivate critiche rivolte al contenuto dell’emendamento approvato al ddl P.a, che parla di “superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l’accesso” e “possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all’istituzione che lo ha assegnato”.
“Il sudore degli studenti deve essere ripagato con la stessa moneta – spiega Atreju – si cestini subito questo emendamento e la nostra Università si organizzi una volta per tutte per recuperare il terreno perso in questi anni. La nostra laurea, il nostro 110 e lode, i nostri sacrifici e le nostre competenze non valgono meno”.
“In un Paese Democratico – continua l’associazione – il criterio per l’accesso ai concorsi pubblici dovrebbe in modo più assoluto essere equo e basato su principi meritocratici ma grazie all’approvazione di questo emendamento discriminatorio nei concorsi pubblici a fare la differenza non sarà più solo il voto di laurea, ma potrà contare anche l’università. Ciò significa che se uno studente laureatosi all’Università degli Studi di Messina volesse candidarsi ad un posto nella Pubblica Amministrazione, alla luce del nuovo criterio stabilito dall’emendamento, non verrebbe valutato sulla stessa base di partenza di un suo coetaneo laureatosi in uno dei costosi Atenei del nord, il suo 110 e lode varrà meno del 110 e lode dell’altro, nessuna parità di dignità, l’ultima ingiustizia sociale nei confronti del meridione”.
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