«Domani sciopero in tutto il Paese, e prevediamo anche a Messina grande adesione e partecipazione. Siamo pronti comunque a replicare a breve fino a quando non verranno fornite le risposte per uomini e mezzi necessari per ridare ai messinesi un servizio adeguato», così Mario Moretto, dirigente Usb Vigili del Fuoco di Messina.
Scatta, quindi, anche a Messina, domani 30 aprile, lo sciopero nazionale dei Vigili del Fuoco indetto da Usb. E’ prevista la serrata dalle 9.00 alle 13.00 per gli operativi e dell’ intera giornata per gli amministrativi.
A Messina è stato dichiarato lo stato d’agitazione e quello che si aspetta è, si legge nella nota stampa Usb, «la convocazione ed intervento del Prefetto per lo smantellamento e la grave crisi in cui versa ormai il soccorso tecnico urgente in tutta la provincia». Il messaggio che, invece, i Vigili del Fuoco intendono inviare in tutto il Paese domani, e al governo Renzi all’apertura di Expo 2015, è che «non sono disposti a lavorare sottopagati (7,30 Euro lordi l’ora), per quella che si sta dimostrando la più grande macchina di sfruttamento e precariato nel Paese, a cui vengono chiamati fuori dall’orario di lavoro da tutti comandi d’Italia per mettere in scena un’efficienza che nella realtà non esiste».
Da anni i Vigili del Fuoco sono in piazza con l’Usb per denunciare il calo dello standard qualitativo del soccorso.
«A furia di tagli – continuano nella nota – ci ritroviamo con automezzi vetusti e personale anziano (entrambi i più vecchi d’Europa, secondo lo stesso Dipartimento dei Vigili del Fuoco presso il Ministero degli Interni); senza contratto di contratto di lavoro dal 2008, con caserme che cadono a pezzi e, dopo l’accordo con i sindacati complici, con distaccamenti ridotti a presìdi ed impossibilitati a provvedere al soccorso alla popolazione, mentre altri, ritenuti inutili, vengono eliminati. Con la conseguenza che i tempi di intervento si allungano sempre più e, in caso di due richieste concomitanti, ci si trova nella assurda condizione di dover decidere chi salvare e chi no».
Si legge ancora: «Senza mezzi, senza uomini e senza sedi di servizio: queste sono le riforme del governo Renzi. Questo sciopero è la prima risposta a questo Governo, ad un ministro dell’Interno che si aggira come un’ombra invisibile, ed al suo sottosegretario con delega ai Vigili del Fuoco, espressione del partito di maggioranza vacuo e senza progetti in merito, impegnato solo a gestire la liquidazione del soccorso nel Paese».
«Con questo sciopero i Vigili del Fuoco vogliono ricordare a questo governo che è suo obbligo garantire il soccorso alla popolazione. Non partecipare a posteriori alle tragedie, con parole di circostanza o interventi tampone, in un Paese – conclude la nota Usb – che frana ad ogni pioggia e dove la grande cementificazione verrà ulteriormente incentivata dallo “Sblocca Italia”».
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