Continua la polemica tra Fp Cigil, ex lavoratori della clinica Santa Rita e Cot. “In merito alla nostra prossima assunzione – scrivono Stefano Brigandì, Orazio Bruschetta, Benedetta Lo Balbo, Angelo Manganaro e Francesco Maria Meo, ex dipendenti Clinica Santa Rita -, la signora Crocè paventa “complicazioni e ricorsi”. Ci dica, dunque, se la sua pretesa sia nella realtà, che la nostra assunzione venga ulteriormente rimandata: ritiene gli oltre 3 anni trascorsi senza alcun reddito un periodo troppo breve oppure ci vuole consigliare di rifiutare il certo (assunzione immediata) per l’incerto (esiti futuri di ricorsi amministrativi dalle conseguenze imprevedibili)”.
“La sindacalista – proseguono – considera un “privilegio” l’assegnazione del budget alla Cot spa.
Ci dispiace ma non si tratta di un’elargizione: è il frutto di un’attività frenetica, un procedimento amministrativo iniziato nel 2013. Dov’era il sindacato quando noi lavoratori andavamo a Palermo? Frequentemente senza nemmeno la certezza di essere ricevuti, facendo la colletta tra colleghi: la signora Crocè non l’abbiamo vista”.
“Il riferimento all’art.72 della legge fallimentare è gravissimo da parte di chi dovrebbe difendere i diritti dei lavoratori- spiegano gli ex dipendenti della clinica Santa Rita -. È stato compiuto un enorme scippo nei nostri confronti, tre anni senza busta paga, senza cassa integrazione, senza indennità di disoccupazione: chi ha permesso che tutto ciò accadesse? Dunque il suo sindacato ci conferma ufficialmente che ha approvato e sostenuto questo comportamento? Bene, sappiate che noi stiamo agendo “autonomamente” a tutela dei nostri diritti”.
“Mancherebbero gli atti – continuano – , non ci sarebbero gl’impegni. Ci domandiamo se prima di aver scritto queste parole, la signora Croce’ abbia realmente verificato la documentazione. Ci dispiace per lei ma esiste una chiara corrispondenza con l’Ufficio Provinciale del Lavoro, esistono precisi e ripetuti impegni con l’Assessorato: e il sindacato cosa stava facendo nel frattempo?”.
“La sindacalista parla a nome dei lavoratori della clinica Santa Rita – sottolineano -. Spieghi perché da principio ci ha taciuto dell’interessamento della Cot spa? Perché ha ostacolato le nostre iniziative contro la revoca dell’accreditamento, dicendoci che non si correva alcun rischio? Perché non ha mai preso le distanze da un’altra trattativa che prevedeva una “formale rinunzia a tutti i crediti di lavoro vantati fino al momento della conclusione del rapporto”? Ed oggi ci parla di “Jobs Act”: oltre il danno la beffa”.
“Quanti sono i lavoratori della clinica ancora iscritti al suo sindacato? – incalzano – Ci spieghi perché la stragrande maggioranza di noi ha abbandonato la CGIL nell’agosto del 2014? Siamo felici che la procura si stia occupando del fallimento, ripetiamo del fallimento e non dell’assegnazione del budget alla Cot spa. Speriamo con tutte le nostre forze di essere ascoltati anche noi”.
“Leggiamo, – concludono gli ex dipendenti della Clinica Santa Rita -, infine, di “perplessità e malumori nella sanità privata messinese”: informiamo la signora Croce’ che esiste un’associazione delle case di cura private, si chiama Aiop ed ha approvato l’attività della Cot spa. Restiamo basiti di fronte a questa dichiarazione, da parte di chi dovrebbe difendere i lavoratori e che invece si preoccupa dei malumori della parte datoriale.
Chiediamo alla signora Croce’ di farsi da parte e pretendiamo il nostro posto di lavoro: immediatamente”.
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