«I conti non tornano – ha precisato il capogruppo all’Ars, Beppe Picciolo (Pdr) – perché è sotto gli occhi di tutti che a qualcuno, all’interno della compagine di Governo, non va bene che la Sicilia possa tornare a correre con le proprie gambe».
«Prima la figuraccia all’Expo di Milano adesso l’offesa grandissima al buon senso ed alla dignità di oltre 400 lavoratori e ad un gruppo imprenditoriale che vede, da oltre un anno, eluse le proprie spettanze ovvero la firma di un contratto per una gara regolarmente vinta ed il cui servizio è stato pienamente svolto nonostante la Regione – continua Picciolo – non abbia fatto la propria parte, regolando contrattualmente il servizio stesso».
«Fare impresa in Sicilia diventa allora una vera odissea e, kafkianamente, al momento di arrivare ad un soluzione per regolare gli oneri pregressi di un servizio già svolto, con una decurtazione di un’ulteriore 15% rispetto al costo del servizio della gara regolarmente vinta, si continua a perdere tempo per imprecisati e forse pretestuosi motivi. Questi “annacamenti” devono finire – sottolinea Picciolo – perché la Sicilia non è questa ed a vanificare quanto di buono si fa ogni giorno basta il semplice “non fare” di coloro che, all’interno della stessa compagine di Governo o della burocrazia regionale, credono si possa sempre servire “Dio e Mammona” e non hanno capito che è arrivato il momento di voltare pagina, pensando “sinceramente” ad un bene comune, rinunciando alle posizioni acquisite: chi non può o non è in grado di farlo si faccia da parte perché diversamente saranno i cittadini a dare loro il ben servito, e non ci saranno sconti per nessuno».
«Non si può lasciare al caso e all’improvvisazione il collegamento con le isole minori seriamente compromesso dalla decisione irresponsabile della Ustica Lines di sospendere il servizio e licenziare 400 lavoratori», così Gianpiero D’Alia, presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali.
«Siamo alla vigilia dell’estate – continua D’Alia – e il danno economico e d’immagine per la nostra regione e in particolare per le nostre isole è di dimensioni insopportabili».
«Auspico – conclude l’ex ministro – che il presidente della Regione istituisca un tavolo con i sindaci delle isole coinvolte per porre immediatamente rimedio a questa situazione inquietante e scandalosa».
«Come volevasi dimostrare. L’interruzione del servizio è frutto di un atteggiamento irresponsabile e strafottente da parte della Regione che ha continuato e continua a fare orecchie da mercante», così il deputato Vincenzo Garofalo che già meno di un mese fa era intervenuto sul tema per scongiurare l’interruzione del servizio chiedendo alla Regione di fare chiarezza sulla querelle in corso.
«E’ incredibile la superficialità con la quale questa Giunta regionale sta trattando la vicenda dei collegamenti con le isole minori, senza tenere conto – spiega Garofalo – dell’effetto devastante che sarà determinato dalla interruzione del servizio».
«È irrispettoso nei confronti della collettività – dice il deputato – non fare chiarezza su quanto avvenuto e non onorare gli impegni presi dal momento che, stando alle carte, è stata proprio la Regione a chiedere ad Ustica Lines (vincitrice della gara d’appalto) di gestirlo nelle more della stipula del contratto salvo, a distanza di un anno, riconoscere come corrispettivo la metà dell’importo pattuito».
«In gioco ci sono posti di lavoro e un diritto costituzionalmente garantito, quello della continuità territoriale tanto cara a Crocetta solo quando dipende da altri e non da lui, evidentemente. Al posto di parlare per spot promettendo posti di lavoro che non riesce a garantire – conclude il deputato -, il Presidente provi almeno a non far perdere per la sua superficialità l’occupazione a chi ce l’ha».
E’ di ieri la notizia che Ustica Lines ha confermato la sospensione dei collegamenti con le isole minori della Sicilia a partire da oggi, «costretta a tale decisione dalla Regione siciliana che non solo ha messo un fornitore di un servizio essenziale nelle condizioni di non poterlo eseguire, ma non si assume neanche le responsabilità del proprio operato». La società accusa l’amministrazione Crocetta di non volere stipulare i contratti, «nemmeno alle condizioni da essa stessa indicate». Da tempo chiede che si firmino i contratti e la Regione paghi l’85% di quanto dovuto, rinviando ad un successivo contradditorio (anche dinanzi all’autorità giudiziaria), «la verifica dell’infondatezza e dell’illegittimità della pretesa riduzione» del 15%. A questo punto diventano concreti i timori degli amministratori e dei residenti delle piccole isole a ridosso della stagione estiva.
Ricordiamo che ieri i lavoratori sono stati in presidio in Prefettura per protestare e chiedere chiarezza sulle intenzioni e dell’azienda e della Ustica Lines. Presente al fianco dei dipendenti Ustica Lines, in Prefettura, il segretario di Filt Cgil, Enzo Sgrò.
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