Rischia di andare in fumo il finanziamento del primo riparto per i servizi socio sanitari previsti dal Piano di Azione e Coesione Anziani e Infanzia. A scoprirlo, oggi, nel corso della riunione del Gruppo Piano che avrebbe dovuto discutere del secondo riparto del programma dei servizi di cura in attuazione della legge 190/2014 e del decreto 257/Pac del 22 aprile 2015 che ne ha previsto il differimento del termine di presentazione a lunedì prossimo.
“Abbiamo constatato – spiegano i rappresentati della Cisl – come, stante il parere negativo della Ragioneria, l’Amministrazione non abbia ancora provveduto all’accreditamento dell’importo del 5% delle somme assegnate per il primo riparto del PAC Anziani e Infanzia. Le motivazioni pare siano, oltre a quelle di natura economica, l’incapacità degli uffici che soffrono la carenza di personale professionalmente preparato per le azioni relative alla rendicontazione”.
Amarezza, incredulità e sconcerto da parte del sindacato che evidenzia come questo comporterà la perdita dei finanziamenti per il distretto socio-sanitario D26, ovvero circa 2,6 milioni di euro per il PAC Anziani e circa 2 milioni di euro per i servizi all’infanzia.
La Cisl non condivide la soluzione proposta dall’Amministrazione di esternalizzare il servizio di rendicontazione per salvare i finanziamenti. “Ribadiamo – sostiene il sindacato cislino – la necessità di lavorare a una programmazione mirata che riqualifichi tutto il sistema dei servizi sociali, che garantisca e soddisfi utenza e lavoratori e preveda l’adeguamento degli apparati amministrativi. Chiediamo la costituzione di una task force che possa consentire, attraverso un confronto serio, la risoluzione dei problemi in maniera condivisa”.
“Ancora una volta l’Amministrazione del Comune di Messina si dimostra indisponibile a qualunque serio e costruttivo confronto – accusano i rappresentanti sindacali – Riteniamo che un’Amministrazione che dia prova di tanto pressapochismo ma, soprattutto di tanta insensibilità nei confronti delle necessità urgenti della Comunità, abbia tradito il mandato affidatole dai cittadini”.
Ma i timori della Cisl non si esauriscono qui: a due giorni dalla scadenza per la presentazione dei piani di intervento per l’accesso ai fondi del secondo riparto che potrebbero consentire di recuperare le somme in extremis, non vi è alcuna certezza sia nella programmazione che nella fattibilità.
“Ci aspettavamo – accusa la Cisl – di essere chiamati per un momento di confronto sia pure tardivo anziché solo per ratificare quanto già deciso. Vogliamo ricordare che il legislatore affida alle Organizzazioni sindacali il compito di formulare gli obiettivi di benessere sociale, di concorrere alla programmazione degli interventi e di verificarne il raggiungimento per la realizzazione di una costruzione sociale dei problemi”.
(353)