Poveri con 3mila euro al mese? La Cisl sta lavorando per voi

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I criteri di difficoltà economica, o povertà, sono ovviamente relativi, pure per la Cisl, a quanto pare. E’ di oggi la verifica organizzativa tenutasi con tutti i dirigenti provinciali del sindacato e che ha fatto il punto sulla campagna di informazione, rivolta ai cittadini, ai lavoratori ed ai pensionati, sulla proposta di legge di iniziativa popolare per una riforma del Fisco e della Previdenza.

La proposta prevede l’introduzione di un bonus di 1.000 euro annui per tutti i contribuenti con un reddito individuale fino a 40.000 euro e un bonus di ammontare ridotto e via via decrescente per chi ha redditi compresi fra 40.000 e 50.000 euro lordi l’anno.

Quindi, se siete “poveri contribuenti” e guadagnate “solo” 39.900 euro in 12 mesi, il bonus tocca anche a voi. Cioè, se avete uno stipendio lordo che supera i 3mila euro al mese, la Cisl sta lavorando anche per voi.

Ovviamente, il bonus sarà valido anche per chi guadagna pochissimo, ma equiparare 400 euro al mese con oltre 3mila pare poco convincente.

«L’estensione del bonus – scrivono dalla Cisl – deve essere garantita a tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, ai pensionati ed agli incapienti. Per le famiglie, inoltre, viene proposto un nuovo assegno (Naf), uno strumento unico che accorpa i vecchi assegni e le detrazioni fiscali, ed è commisurato al reddito ed ai carichi familiari. Le minori entrate saranno in parte compensate con l’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni, oltre i 500 mila euro, che cresca al crescere della ricchezza mobiliare e immobiliare complessiva, con l’esclusione della prima casa».

La Cisl Messina si è già attivata per raccogliere 28 mila firme in tutte le sedi Cisl, nei posti di lavoro, nei comuni, nelle piazze e nei principali luoghi di aggregazione della provincia.

«La proposta di legge – continuano dal sindacato – si racchiude in 5 punti: oltre ad introdurre il bonus da 1000 euro, il nuovo assegno familiare ed a varare l’imposta sulla grande ricchezza, prevede l’adozione di una nuova regolazione delle imposte e tasse locali e nazionale con un tetto massimo da non superare, per avere una fiscalità locale al servizio del cittadino. E, infine, una serie di misure per contrastare l’evasione fiscale, rafforzando le sanzioni e aumentando i controlli. Tra le richiesta anche la modifica della legge Fornero e la reintroduzione della flessibilità nel sistema pensionistico, favorendo l’accesso a pensioni più adeguate».

 

 

 

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