“Pur avendo un indirizzo innegabilmente riabilitativo, il Pronto Soccorso dell’Ospedale Piemonte, accorpato all’Irccs Neurolesi, dovrebbe fornire un’assistenza di primo livello, con il mantenimento della Cardiologia associata all’Utic (8+2 posti letto), della Medicina Interna con i suoi 12 posti e il potenziamento di Traumatologia e Chirurgie Riabilitative (entrambe 8 a testa). A garantire la fruizione dei 12 milioni di euro ex art. 20 per ampliare la qualità e il numero delle prestazioni cliniche è stato lo stesso direttore sanitario del centro ‘Bonino Pulejo’, Dino Alagna”, così, il segretario territoriale della Fsi Messina, Giovanni Micali, intende portare chiarezza al dibattito popolare sull’esistenza dell’Emergenza-Urgenza al Piemonte, seguendo da vicino le fasi preliminari del trasferimento del presidio all’Irccs.
“Il supporto di una Chirurgia Riabilitativa – dichiara il segretario sindacale – non è assolutamente superfluo ma può diventare il fulcro per la gestione del paziente post acuzie. Può essere Toracica, Oncologica, Ortopedica per salvare molte vite, per esempio, dopo gravosi interventi cardiologici. Chi afferma che ‘non si mangia’ (da voci di corridoio e Social) deve documentarsi meglio”.
Nessun velo quindi sulla presenza dell’Osservazione Breve prevedendo 4 posti e della Medicina Interna che è stata traslocata al Papardo per consentire al personale sanitario di godere delle ferie avanzate del 2014, su richiesta del primario, la dottoressa Rosella Girasella.
“Il direttore sanitario dell’Azienda Papardo-Piemonte, dottoressa Reitano – riferisce Micali – ha effettuato lo scorso 29 maggio un ordine di servizio, dopo vari mesi di solleciti del responsabile dell’Unità di Medicina, per autorizzare lo spostamento degli ultimi 4 posti del Piemonte al Papardo e poter dare la possibilità agli specialisti dedicati di prendersi le ferie residue che la legge impone entro il 30 giugno. Sentita anche la dottoressa Girasella, infatti, non c’erano intoppi per procedere con questa operazione, anzi c’era solo la fretta di dover mettere l’organico ospedaliero in condizioni di intervenire sui pazienti al meglio delle proprie competenze e del proprio benessere fisiologico, nel rispetto dei propri turni di attività. Appare evidente – continua Micali – che il reparto di Medicina Interna al Papardo lavori al 120 per cento, quindi il 20% in più dello standard, costretto a sistemare, a volte, anche utenti in altre Unità quali Endocrinologia o Chirurgia Plastica. Questo si verifica più agevolmente nell’ambito di un unico plesso che non in una struttura distante 14 chilometri, come il nosocomio del viale Europa”.
“Resta sempre il fatto (e noi come sindacato ci impegniamo a supervisionare) – avverte il segretario territoriale Fsi Messina – che la nuova entità Ircss-Piemonte dovrà disporre di 12 posti per Medicina Interna come di 4 posti per la Rianimazione e altri 31 indistinti, oltre a quelli già elencati all’inizio, sulla scorta del protocollo d’intesa, stipulato tra le 2 Amministrazioni Sanitarie. I 42 posti assegnati all’Irccs dalla Regione, insieme ai 31 appartenenti al Papardo, costituiscono i 73 in dotazione di questo accorpamento. I fondi ex. art 20 che ammontano appunto a 12 milioni di euro – spiega Micali – sono destinati all’edilizia ospedaliera e fanno parte di un centro unitario che non potrà essere smembrato né concettualmente né fisicamente, in attesa di quel decreto legge assessoriale che, nell’arco di un mese, dovrebbe rendere tutto definitivo. Far sparire le duplicazioni di reparto è un obiettivo aziendale, ma soprattutto di governo regionale e ministeriale per cui si sta solo attuando quello che è stato concertato. Toccherà presto anche ad altre Direzioni Ospedaliere doversi rimboccare le maniche in tal senso”.
La Federazione Sindacati Indipendenti Messina pone l’attenzione sulla “stravaganza” del progetto di una “terza Stroke” per il trattamento dell’ictus (in una eventuale terza tabella di posti letto, diramata agli addetti ai lavori) che dovrebbe ricadere sul nostro territorio, proprio nella nuova struttura Neurolesi-Piemonte.
“Questa proposta si è manifestata come un ‘ospite piuttosto a sorpresa’ – si espone Micali – nel disegno dei parlamentari siciliani Picciolo e Formica, comunque antecedente al documento d’intesa, sponsorizzato pochi giorni fa, anche a Palazzo Zanca. In funzione del famoso Patto della Salute e della spending review, è risaputo che non possano esserci più di due Stroke nella nostra provincia, proporzionalmente al numero di abitanti. Risulta, di conseguenza, impensabile attivare questa tipologia di Servizio nella nuova creatura Irccs-Piemonte, avendone già una vicinissima al Policlinico universitario ‘G. Martino’, inaugurata da un anno e mezzo ed un’altra in via di sviluppo al Papardo. La conferma di questa valutazione si ha nella stesura del protocollo tra i vertici ospedalieri che hanno scartato l’ipotesi della Stroke al Piemonte, seppur congiunto al Neurolesi. Speriamo – conclude il sindacalista – di non dover essere spettatori di altri effetti speciali nella Commissione Sanità della Regione”.
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