Rimettere “in discussione tutto il progetto del ciclo dei rifiuti immaginato, proposto e tradotto in atti amministrativi dall’Assessore Ialacqua e da tutta l’Amministrazione Accorinti”, così si esprimeva, solo pochi giorni fa, il segretario della Cgil, Lillo Oceano.
“Il progetto contenuto nel piano Aro, che già presentava molti punti interrogativi”, sempre a dire di Oceano, che continua presumendo ancora che “senza l’impianto di Pace diventa semplicemente insostenibile e con esso perde di credibilità anche il piano economico posto a base della cosiddetta nuova Amam”.
In merito alle dichiarazioni del segretario Cgil, arriva la risposta dell’assessore all’Ambiente e nuovi stili di vita, Daniele Ialacqua. Riportiamo di seguito la nota stampa.
“Il Piano d’intervento Aro (ambito raccolta ottimale) è solo un piano di raccolta, trasporto e spazzamento dei rifiuti, non si occupa di impianti, in quanto tale compito spetta alla Regione ed alla Srr tramite i piani d’ambito. Ne consegue che l’eventuale e presunto stop all’impianto di Pace non comporta la messa in discussione del Piano Aro nè il percorso di accorpamento dei servizi pubblici locali più importanti nella nuova Amam , in quanto le basi tecniche, economiche e finanziarie, che convincono l’amministrazione ad andare avanti in questa direzione, sono fondate su dati concreti che partono dalla situazione attuale dei costi e dei ricavi e si proiettano nel futuro proprio a tutela di quei 600 lavoratori che oggi vivono una situazione di incertezza.
E’ comprensibile che la complessità del Piano Aro e dichiarazioni infondate e poco verificate rese note da più parti all’indomani delle notizie sull’impianto di Pace, abbiamo tratto in inganno chi oggi dichiara, come il segretario della Cgil Lillo Oceano, l’insostenibilità del piano Aro e la presunta perdita di credibilità del piano economico posto a base della “nuova” Amam. E’ tra l’altro notorio che i costi di gestione del ciclo dei rifiuti devono essere integralmente coperti dalla Tari e quindi eventuali scostamenti dai piani previsti comporteranno necessariamente, se ce ne dovesse essere necessità, una rideterminazione della tariffa stessa.
E’ ancora da evidenziare che il piano Aro, così come prevede la legge, è fondato sulla raccolta differenziata al 65-70%, e ciò non dipende da alcun impianto ma da investimenti già acquisiti per la raccolta differenziata o da effettuare, sulla base di quanto già delineato dal relativo piano economico-finanziario. Alla nuova Amam oltre ai servizi del Piano Aro (raccolta e spazzamento rifiuti) l’amministrazione ha intenzione di affidare ulteriori servizi (manutenzione verde, pulizia tombini e caditoie) ed anche il nuovo moderno impianto di selezione della raccolta differenziata già realizzato da Ato Me 3, con la previsione di ulteriori ricavi provenienti dagli altri Comuni della Provincia.
La consistenza finanziaria dell’accorpamento di tutti questi servizi e dei nuovo ricavi, oltre alla invarianza di costo per la finanza pubblica, determinerà un conto economico utile alla garanzia occupazionale di tutti i lavoratori del settore ambientale e idrico, che sta ovviamente a cuore a tutti, ma anche nuovi investimenti soprattutto in mezzi ed attrezzature che miglioreranno le condizioni di sicurezza degli stessi lavoratori, eliminando i carrozzoni esistenti e proiettando nel futuro questi importanti servizi pubblici.
E’ evidente che il percorso tracciato dall’Amministrazione debba avere, come già ha avuto, momenti di confronto anche con le organizzazioni sindacali, ma è anche altrettanto evidente a tutti che il tempo è prossimo a scadere e che siamo in una fase in cui siamo tutti chiamati ad accelerare i processi decisionali, nell’interesse dei lavoratori, della qualità dei servizi e della città”.
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