Morosità incolpevole. Asia Usb: “La Regione ammette gli errori, il Comune invece persevera”

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“La morosità incolpevole non è di certo tra le priorità del Comune Di Messina”, scrive così il coordinamento Provinciale Asia – Usb Messina.

“Nella tarda mattinata del 15 luglio – scrivono – si sono svolti davanti alla VI Commissione presso il Comune di Messina, i lavori relativi alla “Morosità Incolpevole”, secondo un ordine del giorno stabilito da ben tre settimane. Alla seduta erano presenti oltre ai Consiglieri Comunali membri della Commissione (che si sono dimostrati sensibili alla causa), una delegazione degli inquilini morosi incolpevoli e le rappresentanze dei Sindacati degli Inquilini, compreso il nostro – raccontano -. Gli unici assenti erano proprio coloro che hanno il potere di determinare il contenuto del bando, ovvero l’Assessore ai Servizi Sociali, Nino Mantineo, ed il Dirigente preposto al Dipartimento, Giovanni Bruno”.

“Arrivata da Palermo una Circolare  relativa alle linee guida sulla morosità incolpevole – spiegano -, la Regione Siciliana ha consentito l’accesso ai benefici “a tutti i morosi incolpevoli senza nessuna restrizione temporale“, modificando il precedente orientamento con cui il campo di accesso al contributo per i morosi incolpevoli veniva limitato soltanto a coloro i quali avessero ricevuto citazione di convalida di sfratto nell’anno 2013. Orbene, mentre la Regione ammette i propri errori, il Comune di Messina invece persevera”.

Le motivazioni si leggono nella nota del Sindacato: “Ignorando palesemente la suddetta Circolare è stato pubblicato nell’Albo Pretorio sotto la voce Avvisi Pubblici , un nuovo Bando in data 3 Luglio 2015 con scadenza 15 Luglio 2015 in cui: 1) senza previo avviso alle parti sociali, e senza una adeguata pubblicità che permetta al cittadino Moroso Incolpevole di accedere ed esercitare un proprio diritto, vengono regolamentate in maniera perentoria le modalità per richiedere i relativi contributi; 2) viene inserito come presupposto essenziale la notifica della convalida di sfratto al 2014 , impedendo cosi , agli inquilini con convalida di sfratto ricevuta durante l’anno 2015, di accedervi; 3) la mera titolarità di un “diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento su unità immobiliare sita in Sicilia”, anche in quota parte, è considerata ostativa alla richiesta del contributo; 4) non è previsto che la stipula di un nuovo contratto di locazione debba essere esclusivamente a canone concordato, essendo soltanto richiesto al proprietario il mantenimento del contratto corso tra le parti. 5) Non è previsto neanche una soluzione favorevole per l’inquilino, in caso il proprietario si rifiutasse di revocare lo sfratto e stipulare un nuovo contratto . In quanto si chiede all’inquilino di anticipare una caparra e stipulare un contratto ,solamente dopo gli verranno rimborsate le spese”.

“Se pensiamo – continuano – che in tutta la Sicilia gli sfratti emessi nel 2014 sono stati 1.612 , solo a Messina ne sono stati emessi 364 e tutti per morosità , nessuna di queste possono essere soluzioni per risolvere l’emergenza abitativa .
Abbiamo da sempre sostenuto che il Decreto Ministeriale del 14.5.2014 non potesse essere una soluzione definitiva al problema della emergenza abitativa degli inquilini morosi incolpevoli, bensì un rimedio transitorio e connesso a situazioni di emergenza, ma quanto meno , poteva lasciare un margine di respiro”.

“Ma – aggiungono – l’interpretazione resa dalla Regione Sicilia e dal Comune di Messina al suddetto testo normativo ha fatto si che lo stesso fosse assolutamente inutile e impraticabile”.

“Per questi motivi noi di Asia Usb, con il supporto del nostro legale, Gianfranco Saccà, ci muoveremo contemporaneamente su due strade parallele”.

Spiegano: “Procederemo con l’ impugnare la deliberazione della Giunta Regionale pubblicata lo scorso mese di aprile, con cui sono state illegittimamente stabilite le “linee guida per la gestione delle risorse finanziarie da assegnare ai comuni siciliani per contributi ai morosi incolpevoli”, essendo state introdotte ingiustificate restrizioni sia sotto il profilo del reddito minimo per accedere ai benefici, che dal punto di vista dell’importo massimo erogabile e delle relative modalità, in spregio, ripetiamo, al provvedimento normativo nazionale che regolamenta l’istituto”.

Ed inoltre, aggiungono: “Chiediamo una nuova pubblicazione del bando , con le modifiche essenziali che riguardano l’art. 1 e l’art.8 evidenziate dall’emendamento messo agli atti in sede di Commissione ed inviato già agli uffici preposti”.

“Ci auspichiamo – conclude il coordinamento Asia Usb – che l’emergenza abitativa venga gestita con una politiche abitative adeguate. Per questo chiediamo alle Istituzioni di utilizzare i utilizzare 254,537,893,57 milioni di euro dei fondi ex-Gescal depositati nella Cassa Depositi e Prestiti ,utili per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica, per finanziare pratiche dell’autorecupero di edifici pubblici sfitti e quelli abbandonato dei privati per lo sviluppo delle case popolari senza l’intervento delle solite imprese private e cooperative pronte a speculare sulle spalle dei cittadini”.

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