Oggi al loro fianco il segretario regionale OrSa ferrovie, Giuseppe Terranova, che dichiara: “I lavoratori attendono dalla politica fatti concreti . Senza sussidi da oltre un anno le tranquillizzanti dichiarazioni stampa dell’Assessore Pizzo non possono certo bastare a lavoratori che sono ormai alla soglia della povertà. Piuttosto – continua Terranova – si presenti alle numerose convocazioni richieste dal Prefetto di Messina e rispetti gli impegni sottoscritti col sindacato OrSa lo scorso febbraio. Sindacato e lavoratori – spiega il segretario regionale – ricevuti in mattinata dalla vice prefetto Maio, sono stati rassicurati dall’istituzione che ha garantito che” incalzerà” l’Assessorato facendosi garante del mantenimento degli impegni già sottoscritti per la regolarità nella ricollocazione delle maestranze che da anni portano avanti la protesta”.
“Da un lato – denuncia il Sindacato – le recenti dichiarazioni stampa rilasciate dall’assessore regionale, Giovanni Pizzo alla tavola rotonda sui trasporti svoltasi a Milazzo lo scorso giovedì in cui, davanti all’ennesima pacifica protesta dei lavoratori , annunciava una “soluzione vicina per gli ex Ferrotel”, dall’altro – continua – le meno rassicuranti assenze con cui lo stesso rappresentante del Governo Regionale inspiegabilmente “risponde” alle richieste di convocazione del Prefetto di Messina cadute più volte nel vuoto”.
Queste, secondo OrSa, le due facce della vertenza e della politica regionale che “annuncia, promette e sottoscrive impegni formali che ad oggi però non sono seguiti da atti concreti – commenta il segretario regionale di OrSa ferrovie – che con una nota inviata al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, e al Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, chiede maggiore rispetto istituzionale nei rapporti col sindacato autonomo che recentemente sembra essere controparte “poco gradita” dell’Assessore ai Trasporti”.
“Con il sindacato OrSa , che tutela la quasi totalità’ dei licenziati Ferrotel in Sicilia – dichiara Terranova – questo Assessorato ha sottoscritto un accordo di cui chiediamo il rispetto che può significare la conclusione di una vertenza che questa organizzazione segue da anni e che ha visto questi lavoratori inscenare ogni forma di protesta possibile per rivendicare il diritto ad un lavoro che è stato loro “rubato” nel tempo da un sistema fallimentare, anche di matrice politico-sindacale, ed oggi – continua Terranova – la loro ricollocazione rappresenterebbe per tutti un atto di giustizia oltre che di riscatto”.
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