Convegno nazionale Fiom. Landini: “Il Jobs Act aumenta il precariato. Con Accorinti c’è sintonia”

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Sicurezza, salute e salario per i lavoratori. Questi i temi centrali del convegno nazionale Fiom che si è svolto questa mattina nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Ai lavori, presieduti dal segretario nazionale Rosario Rappa, ha partecipato anche il segretario nazionale Fiom Maurizio Landini.

Davanti ai microfoni, Landini ha ribadito la propria contrarietà al Jobs Act del presidente del Consiglio Renzi. “Per avere posti di lavoro  occorrono investimenti e una nuova politica industriale – spiega – il Jobs Act invece riduce i diritti dei lavoratori, rende tutti più precari. Con le nuove leggi un dipendente può essere licenziato, demansionato e controllato a distanza, non è questa la strada da seguire. Il nostro Paese sconta notevoli ritardi nella politica del lavoro. C’è gente che è costretta ad accettare una paga oraria di 2-3 euro pur di lavorare, la politica deve tornarsi ad occuparsi del problema delle persone. Se i cittadini non si sentono rappresentati, il Governo per chi lavora?”.

Ed è proprio il Sud a pagare il prezzo più salato. “Il meridione – precisa Landini – versa in una situazione drammatica, la disoccupazione è altissima, i giovani devono andar via per lavorare. Sia al Sud che nell’intera penisola, è cresciuta la corruzione, la malavita controlla una fetta importante dell’economia nazionale. La Sicilia deve rivendicare nei confronti di Governo e imprese, impegni e atteggiamenti diversi. Occorre un nuovo modello di sviluppo, mettendo al centro l’idea di onestà e diritti garantiti ai lavoratori. Il mondo del lavoro – spiega – dev’essere unito, l’attuale frantumazione non aiuta nessuno, bisogna ricostruire partendo anche da un nuovo sindacato”.

Infine una battuta sul sindaco Accorinti: “Ho seguito le attività del primo cittadino di Messina – spiega Landini – è una persona corretta che fa cose importanti. Quest’occasione può essere sfruttata per creare rapporti per il futuro, la Fiom ha sempre appoggiato la battaglia di Accorinti contro la realizzazione di opere faraoniche e tutt’altro che utili alla collettività”.

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