“Continuiamo ad esprimere forte dissenso per la chiusura di piccoli Uffici postali nel territorio messinese che rappresentano un importante presidio sociale. Non avranno mai l’avallo del sindacato perché riteniamo che i piccoli uffici postali svolgano un ruolo importante per assicurare in ogni luogo un contatto con il mondo affinchè l’accessibilità ai servizi postali continui a soddisfare le esigenze degli utenti”. Si esprime così Gisella Schillaci, segretaria generale del Slp Cisl Messina a seguito della comunicazione di chiusura dei piccoli uffici postali di Messina.
Già a febbraio il primo annuncio di chiusura di 19 uffici postali a Messina e nel territorio provinciale.
Venerdì scorso Poste Italiane ha trasmesso al sindaco, Renato Accorinti, la comunicazione relativa alla chiusura degli uffici postali.
A partire dal 7 settembre prossimo saranno chiusi gli sportelli di San Saba, Cumia, Pezzolo e Altolia.
Inoltre, sempre dal 7 settembre, sarà modificato l’orario di apertura al pubblico dell’ufficio postale di San Filippo Superiore, che riceverà l’utenza nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 8.20 alle 13.45, e il sabato dalle 8.20 alle 12.45.
“La digitalizzazione – afferma Schillaci – non può essere disumanizzazione e non si può consentire che un presidio sociale quale è l’ufficio postale seppur piccolo venga soppresso perché diseconomico”.
Slp Cisl Messina esprime forte dissenso alla decisione che sembra godere, a detta del Sindacato, dell’avallo della politica e degli enti economici.
“Risulterebbe – continua la Schillaci – essere stata, stavolta, rispettata la procedura che prevede l’informativa entro i 60 giorni dalla chiusura rivolta al Sindaco della città. Risulterebbe anche l’avallo al progetto di chiusura da parte dell’Anci. Sensibili alle reali esigenze del territorio invitiamo quanti nel recente passato si sono espressi contro tale piano di chiusure nel territorio messinese e soprattutto nella città di Messina ad attivarsi o a ritirare il consenso a tale scempio”.
La Cisl Poste di Messina chiede che si attivi un reale tavolo di confronto per far rispettare quanto sancisce l’Agcom, ovvero il mantenimento di uffici postali distanti più di 6 km dal primo punto utile più vicino. “Pezzolo, ad esempio, dista nove chilometri dal più vicino ufficio postale. Quindi perché chiuderlo?”, conclude Gisella Schillaci.
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