Così come preannunciato, i dipendenti Atm aderenti al sindacato Orsa domani incroceranno le braccia dalle 9 alle 17, scioperando per l’operato aziendale che a loro giudizio si discosta poco dal passato.
Il sindacato denuncia “la mancanza totale di contrattazione in azienda, in violazione dell’art. 3 Testo Unico 23 luglio 1976 ccnl autoferrotranvieri. Comportamenti similari sono caratteristici in ambito di aziende familiari ma non sono tollerabili in un’Azienda pubblica, ove le azioni, le informative, le promozioni, gli spostamenti, i carichi e gli orari di lavoro sono, per Legge, da concordare ai tavoli sindacali e non disposti unilateralmente come se la proprietà pubblica fosse già dismessa e concessa al privato. Si è più volte invitata la direzione aziendale a un confronto pubblico, vista la difficoltà di relazioni non solo con l’OR.S.A. ma persino con altre sigle più “collaborative”. Queste ultime, a livello di segreterie provinciali hanno bocciato pubblicamente l’operato della nuova direzione ma a livello aziendale raccolgono le firme per compiacere il “capo”, si soddisfano con una semplice informativa che decide sui nastri lavorativi, sugli spostamenti del personale, sulla chiusura dei capilinea, sulle promozioni ad personam, sulla distribuzione del personale, sulla ripartizione dello straordinario, sull’assegnazione di una turnazione fissa, con discriminazione di gran parte dei lavoratori che, seppure intimoriti dalle celate ritorsioni aziendali, chiedono unanimi alla nostra sigla di intervenire e lottare per un ripristino di legalità e giustizia, tra questi ci sono anche i non iscritti che chiedono chi abbia sottoscritto quella raccolta firme di beneplacito consenso di cui l’azienda si fa vanto”.
“I dipendenti – spiega il sindacato – manifestano alla nostra sigla le loro problematiche: gli ausiliari abbandonati a loro stessi sono costretti a lavorare sulla strada senza alcuna sicurezza per supplire, senza gratificazione economica, anche la carenza di personale del corpo dei vigili e si trovano a essere coordinati da colleghi inesperti la cui promozione ad personam a parametro superiore era stata annunciata e denunciata dall’OR.S.A. in tempi non sospetti; il personale di vendita lamenta problemi inerenti la sicurezza, il personale di verifica deve portare numeri a un’Azienda che non fa formazione e nega ai lavoratori il parametro equivalente al servizio svolto. L’autoritarismo e l’arroganza della direzione aziendale hanno innescato disparità di trattamento tra contrattisti e ausiliari riparametrati, disparità contrattuali, disparità riguardanti la turnazione, disparità persino per condurre i nuovi bus, cosicché i “protetti” si apprestano a condurre linee fisse per poi magari usufruire di straordinario, disparità riguardanti anche i “protetti” che in possesso di patente non hanno mai condotto un autobus ma sono stati imboscati da una politica becera e meschina e per mantenere tali privilegi si spendono soldi pubblici per assumere autisti con contratto a scadenza”.
In ultimo, l’Orsa “accoglie le richieste e lamentele dell’utenza che la domenica e i giorni festivi non trova il titolo di viaggio, con grave perdita economica per l’azienda e nonostante l’Atm abbia incrementato le corse dei tram che, grazie all’impegno a costo zero dei conducenti, dai trenta sono passati a diciotto minuti di stacco, non è in programma l’incremento del parco delle macchine tranviarie, giacché ormai rimangono utilizzabili solo sei o sette vetture. L’utenza lamenta altresì alcuni percorsi e orari che non incontrano le richieste dei cittadini e dei suoi studenti, come la corsa del “78” e del “77” che si distanziano per soli cinque minuti, per cui gli studenti di Faro Superiore, uscendo dalla scuola non riescono a prendere né l’uno né l’altro. Il Sindacato OR.S.A. ha il coraggio di dichiararsi e di lottare per un trasporto pubblico locale efficiente e in controtendenza con il passato, continua ad usare la sua coerenza per far valere i diritti sacrosanti dei lavoratori. Fortemente presente fra i conducenti l’Orsa concentra la protesta nella tranvia, settore nevralgico del Tpl che in Atm è sottoposto ai continui attacchi della direzione per non essersi allineato alla propaganda da facciata che dopo la prima fase del piano industriale del Direttore Foti porterà l’azienda allo sfascio definitivo”.
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