Riprenderà da domani il servizio di assistenza domiciliare ai disabili, sospeso da alcuni giorni a causa del mancato pagamento degli stipendi agli operatori del comparto assistenza del Comune di Messina.
La notizia è arrivata nel corso della serata di ieri, quando, il presidente della cooperativa Orsa Maggiore, ha formalmente annunciato alla FpCgil la scelta di procedere a un primo accreditamento consistente in un acconto di 200 euro sulla retribuzione prevista per il mese di marzo.
Una prima tranche che dà parzialmente respiro a lavoratori che in questi giorni hanno ugualmente svolto il proprio servizio raggiungendo la sede della cooperativa e le abitazioni degli utenti a proprie spese.
Anticipo sulla mensilità di marzo, che servirà ai lavoratori dei servizi sociali per sostenere i costi legati all’acquisito di benzina per i propri mezzi, e per sostenere i costi del trasporto pubblico per raggiungere i villaggi come Pezzolo, Altolia, Gesso e Spartà .
Sollecitati a risolvere il problema il Dirigente ai servizi sociali, Giovanni Bruno, e l’assessore ai Servizi sociali, Nino Mantineo. E’ stato proprio Mantineo a comunicare che il ragioniere generale Cama ha liquidato la fattura relativa al mese di febbraio alla cooperativa.
Una scelta tampone che lascia insoddisfatta la Cgil: “Siamo alle solite – commentano Clara Crocè, segretario generale della FpCgil e i rappresentanti del coordinamento dei servizi sociali del comparto Servizi Sociali – abbiamo chiesto una convocazione immediata all’assessore e al dirigente competenti alla presenza del ragioniere generale Cama, per stabilire tempi e modalità di pagamento”.
Posizione condivisa anche dai lavoratori: “Questo tira e molla tra cooperative e Comune non ci appassiona, anzi ci infastidisce. Riprendiamo il servizio solo per amore degli utenti disabili, ma siamo costretti a scegliere se pagare la luce o la benzina o i mezzi pubblici”.
L’accordo maturato tra l’Amministrazione comunale e la cooperativa che gestisce il servizio non placa il però il sindacato che proclama lo stato di agitazione: “In assenza di risposte concrete, siamo pronti a nuove mobilitazioni”.
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