A rischio chiusura alcune sedi dell’Agenzia delle Entrate del territorio provinciale. Prima una serie di assemblee, adesso la mobilitazione, che inizia domani con un presidio ed una richiesta d’incontro e d’intervento al Prefetto. Tutto per cercare di scongiurare la chiusura delle sedi di Milazzo, Patti e Taormina.
“Una questione che non riguarda certo solo i lavoratori del fisco, ma che li mette insieme allo smantellamento in corso anche in questo territorio per ospedali, ministeri, enti locali, scuola e previdenza”, così Vincenzo Capomolla, delegato delle federazione di Messina di Usb, Unione Sindacale di Base.
“Riguarda i cittadini e l’intera comunità – aggiunge Capomolla -. Non solo perché dovranno armarsi ulteriormente di pazienza, tempo e denaro e venire a Messina o chissà dove ogni volta che dovranno avere rapporti col fisco, ma perché si continua a desertificare e togliere ulteriormente futuro ad un territorio come il nostro già avaro di servizi, opportunità, occasioni e lavoro”.
“Non ci stiamo – continua il delegato Usb Messina – ed è il quadro sul quale andremo a sollecitare un intervento direttamente al Prefetto. Qui, soprattutto in questo territorio, con un tasso di emigrazione ed una disoccupazione non solo giovanile in continuo peggioramento, c’è bisogno di creare ed investire, non di uno Stato che continui a chiudere ed a smantellare”.
“In questo quadro – aggiunge Capomolla- rischia di passare in secondo piano anche la questione fisco ed evasione: un’Agenzia che chiude ed abbandona il territorio è un segnale nei fatti chiarissimo per tutti al di là delle chiacchiere, sia per gli evasori che per lavoratori dipendenti e pensionati che sopportano oltre l’80% del peso fiscale in questo Paese”.
“Ad un’Agenzia che solo in Sicilia da oltre 15 anni paga e continua a pagare decine di milioni euro annui di canoni di locazione – conclude il delegato Usb -, al fine di evitare qualunque chiusura e di non sperperare sul serio soldi di lavoratori e cittadini, quest’Organizzazione ha ripetutamente proposto di trasferirci in immobili pubblici. Risposta? Non ce ne sono. Giudicate voi. Certo, nel frattempo, anche nel nostro territorio, ironia della sorte, l’Inps per esempio si appresta a mettere in vendita immobili pubblici belli ed appena rimessi a nuovo”.
Domani il presidio avrà inizio, davanti alla Prefettura, alle 11.30.
(300)