Organizzazioni Sindacali e Rsu delle società MessinAmbiente e Ato Me3 si sono dati appuntamento, oggi, al Comune per discutere in merito all’accorpamento del personale all’Amam.
Presente all’incontro l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, che ha illustrato lo stato delle procedure per la costituzione della nuova società in house providing per l’affidamento dei servizi di gestione integrata dei rifiuti, che dovrà assorbire i lavoratori delle due società.
«L’assessore – evidenzia la Fp Cgil – ha tranquillizzato i lavoratori annunciando che è stata predisposta la delibera di giunta relativa alla nuova organizzazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti, che rappresenta un fondamentale passaggio burocratico per la costituzione della nuova Amam».
«Il rappresentante dell’amministrazione comunale – prosegue il sindacato – ha garantito la sostenibilità finanziaria della riorganizzazione del servizio, frutto di un’attenta analisi dei bilanci delle tre società Amam-Ato-MessinAmbiente e la totale tutela dei livelli occupazionali».
Sul destino dei lavoratori qualora l’assessorato regionale non dovesse concedere un’ulteriore proroga alle Ato3 e se non si potesse emanare un’ennesima ordinanza per MessinAmbiente, la Fp Cgil rassicura: «L’assessore Ialacqua ha spiegato che l’Amministrazione sta provvedendo a predisporre soluzioni alternative a garanzia della continuità dei servizi e dei livelli occupazionali anche dopo il 30 giugno 2015».
«Secondo l’assessore Ialacqua – precisa ancora la sigla sindacale – è necessario che il Ministero autorizzi una proroga considerato che l’Assessorato regionale ha approvato il piano Aro che prevede la gestione del settore in house providing. Pertanto, dovranno essere assicurati i tempi tecnici necessari per la costituzione del servizio».
«Per la Fp Cgil è necessario definire in tempo tutte le procedure – dichiarano Carmelo Pino, segretario del settore, e Clara Crocè, segretario generale del sindacato – per la costituzione della nuova società per mettere in sicurezza il servizio ai cittadini e i lavoratori».
(366)