Il piano di dimensionamento dell’Assessore Nelli Scilabra ha proposto per Messina la creazione di 6 nuove scuole autonome, dimensionate secondo i parametri del Miur (600 alunni), a fronte delle 23 scuole che, nel corrente anno scolastico sono rimaste prive di un dirigente scolastico titolare perché con 500 alunni rientravano nei parametri della legge regionale, ma non raggiungevano la quota minima per poter essere considerate scuole autonome. «Per la scuola di primo ciclo, elementari e medie, anche a seguito di alcune modifiche apportate ieri durante la riunione, il nuovo Piano appare in parte equilibrato — spiega Graziamaria Pistorino, segretario generale Flc Cgil —. Gravi problemi invece si verranno a creare nelle scuole secondarie di secondo grado dove si sono registrati accorpamenti tra istituti diversi di zone diverse che inevitabilmente comporteranno disagi per alunni e personale».
La Flc Messina, che in riunione ieri ha espresso il proprio voto negativo sugli accorpamenti delle scuole secondarie, evidenzia in particolare le aggregazioni di Taormina con Furci (e non con Letojanni come chiedevano i sindaci dei comuni) o quella del Maurolico di Messina con il Liceo di Spadafora, che invece poteva essere aggregato al Liceo Valli senza creare nel comune di Barcellona un istituto di 1300 alunni o ancora l’aggregazione di un plesso di Tortorici, dipendente oggi dall’IIS di Capo d’orlando (a 15km), con l’ITCG di S. Agata Militello (a 33km). «Si auspica — dice la Flc Cgil — che l’Assessore Scilabra e il suo staff possano rivedere questi errori macroscopici entro la giornata del 13, quando il piano regionale di dimensionamento sarà ufficializzato».
La Flc Cgil imputa alla mancanza di una proposta unitaria per la provincia di Messina, da parte dei componenti il Tavolo, le carenze del Piano. «La provincia di Messina, dal momento che i tempi sono stati molto stretti, si è trovata assolutamente impreparata e non ha avanzato alcuna proposta coerente e unitaria — spiega Pistorino —. Il Consiglio scolastico provinciale non ha inoltrato nessuna delibera, anzi nonostante tardivamente convocato, ha ulteriormente rinviato la seduta al 13 febbraio, quando qualunque osservazione sarà una mera presa d’atto rispetto alle decisioni già prese a Palermo». Le conseguenze di un tale ritardo — sottolinea il sindacato — porteranno a: un ulteriore taglio di organico di tutto il personale, soprattutto Ata; ricollocazione dei soprannumerari, in particolare Dirigenti scolastici e Direttori Servizi G. A.; la costituzione di istituti comprensivi abnormi senza alcun fondamento didattico.
«Tutto ciò si sarebbe potuto evitare se le operazioni di dimensionamento fossero partite per tempo, quando la Flc Cgil Sicilia ne aveva fatto richiesta, ma soprattutto se a Messina, i Sindaci, la Provincia Regionale e il Consiglio scolastico provinciale, avessero avuto un’idea precisa sulla specificità delle proprie scuole». Il sindacato invita tutti gli organi coinvolti (enti locali, scuole, sindacati, amministrazione) ad avviare una discussione seria sul tema, per rivedere, in modo organico e sistematico, tutte le scelte in materia di ridimensionamento, al fine di costruire un sistema scolastico rispondente alle esigenze di qualità e funzionalità del territorio di Messina.
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