Quando la politica fatta male nuoce anche ai più innocenti tra i cittadini: i bambini. Messina può darne esempio: sospeso, dal prossimo 12 gennaio, il servizio di refezione scolastica delle scuole comunali assicurato dalla cooperativa COT. Il motivo è dato dalla mancata approvazione del bilancio di previsione 2015 di Palazzo Zanca.
L’emergenza, dunque, creatasi al Comune in termini di spese, ha di fatto differito il nuovo bando per l’affidamento del servizio attualmente gestito dalla Cot ma vicino alla scadenza. I bambini si mettano in coda, c’è tanto da fare in termini di programmazione spese a Palazzo Zanca.
E a ‘pagare’ non saranno solo i bambini ( e un centinaio di famiglie annesse) ma anche gli addetti al servizio mensa.
La Fisascat Cisl di Messina, infatti, lancia l’allarme per il futuro occupazionale di ottanta lavoratori, per i quali c’è lo stop al lavoro, e senza alcuna retribuzione.
“Il Comune – dichiara il segretario provinciale del sindacato – Pancrazio Di Leo –ha sospeso il servizio mensa in attesa di poter rinnovare il relativo appalto e, non essendo bandito ancora un appalto pubblico per attribuire le refezioni scolastiche di Messina, non si spiega come mai non sia stato prevista almeno una proroga di tale servizio, in attesa dell’espletamento del nuovo bando di gara.
Tali mense – prosegue Di Leo – in molti casi assicurano ai figli di famiglie disagiate un pasto equilibrato e decente almeno una volta al giorno. Pertanto sottolineiamo che si tratta anche di un problema sociale da non sottovalutare”.
La Fisascat Cisl chiede pubblicamente al sindaco di Messina, Renato Accorinti, di intervenire personalmente affinché il Comune possa procedere a garantire un servizio essenziale alla comunità messinese evitando l’ennesimo e puntuale disagio a tutte queste famiglie alle bambine, ai bambini e ai lavoratori.
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Penso che – in base alla mia esperienza in materia di appalti -l’unica soluzione per alleviare in tempi brevi i gravi disagi che si prospettano per i minori che fruiscono del servizio di refezione scolastica sia quella – se il Sindaco ne autorizza l’impegno di spesa ai sensi dell’art. 163, comma 2, del Tuel – di una proroga “tecnica” di almeno due mesi nelle more dell’espletamento del relativo pubblico incanto di rilievo comunitario le cui procedure devono essere contestualmente avviate.