Colpiscono i dati sulla disoccupazione in Italia che, ancora una volta, segnalano un netto divario tra il Nord e il Sud del Paese. Sono, infatti, tutte meridionali le città che registrano i livelli più alti: la maglia nera va a Crotone (29%), seguita da Foggia (25%) e da Messina (24,8%), dove, praticamente, 1 individuo su 4 è senza lavoro.
A segnalarlo sono le rilevazioni Istat sull’anno 2017. La Sicilia, e il Sud in generale, si confermano fanalino di coda dell’Italia anche nel contesto di un mercato del lavoro che inizia a vedere segnali di crescita. Nonostante l’anno appena trascorso abbia portato un aumento generalizzato dell’occupazione in Italia, il divario tra le diverse aree del Paese continua a essere rilevante. Basti pensare, dati alla mano, che, nella maggioranza dei casi, le province con un tasso di disoccupazione inferiore al 10% sono tutte al Nord.
In particolare, il Mezzogiorno registra un tasso di disoccupazione del 19,4%, quasi il triplo rispetto all’area settentrionale del Paese, che si attesta al 6,9%. In generale, i valori più alti si individuano principalmente nelle regioni del Sud dove, in alcuni casi, come la Campania, la Calabria e la Sicilia, si arriva a valori che superano il 20%.
Tra le province siciliane, quindi, la maglia nera la indossa Messina, con un tasso di disoccupazione del 24,8%, seguita da Enna (24,7%) e da Trapani (24,4%). I risultati migliori ma, comunque, non confortanti si trovano a Siracusa, Caltanissetta e Catania, rispettivamente con il 17%, il 17,7% e il 18,8%. Male anche Palermo, che arriva al 21,3%.
Dati certamente non confortanti per le città dello Stretto, soprattutto se si considera che il numero di individui in età lavorativa ma senza occupazione è aumentato del +3,2% rispetto al 2016. Non solo, queste rilevazioni si incastrano perfettamente con l’analisi, sempre dell’Istat, dello scorso dicembre che indicava proprio in Messina la provincia con il reddito pro capite più basso di tutta la Sicilia.
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