Ripulire il mare di Messina da rifiuti di ogni tipo: bottiglie, siringhe, bidoni e tanto altro. È quanto raccolto questa mattina, sabato 24 giugno, nello specchio di mare antistante l’Istituto Marino di Mortelle, da un gruppo di persone con diverse disabilità: non vedenti, con sindrome autistica e Down. Un atto d’amore verso il nostro mare che richiama alla riflessione generale e all’impegno di tutti.
“Subacquea zero barriere – Il mare per tutti” è la meravigliosa iniziativa della Ecosfera Diving che, unendo passione per il mare, amore per la propria terra e inclusione, ha regalato alle persone con disabilità emozioni uniche: «Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto oggi – ha dichiarato Domenico Majolino, responsabile di Ecosfera Diving – perchè è stato fatto un altro piccolo passo verso l’inclusione e per abbattere il muro dei pregiudizi. Spero che queste immersioni possano diventare costanti per dare questa possibilità a più persone. Un ringraziamento anche al direttore generale Irccs dott. Carmelo Barone, sempre disponibile a sostenere tali iniziative».
Messina, mare e rifiuti
Affiancati da sub professionisti, le persone non vedenti Andrea La Fauci e Francesca Caracausi, insieme ad alcuni ragazzi con sindrome autistica, si sono immersi nelle acque del nostro mare, ripulendo il fondale dai rifiuti. Nel frattempo, i ragazzi con sindrome down della Meter & Miles, supportati da Legambiente Peloritani, hanno ripulito la spiaggia da tutti i rifiuti lasciati dagli avventori, riempiendo una decina di sacchi. Hanno trovato di tutto: bottiglie, mozziconi di sigaretta, siringhe, bidoni, fil di ferro, piatti e bicchieri.
«Sono molto felice per me e per gli altri che si sono immersi per la prima volta con le bombole nello Stretto di Messina – ha dichiarato lo scrittore La Fauci – un ecosistema che ha delle peculiarità singolari per l’enorme biodiversità che lo caratterizzano. Uno scrigno di specie naturali, di flora e fauna uniche, troppo spesso depauperato e inquinato da gente senza scrupoli. Siamo contenti anche di aver contribuito, nel nostro piccolo e con l’aiuto dei maestri sub, a raccogliere la plastica che abbiamo trovato, ripulendo i fondali marini».
«Le maggiori problematiche – ricorda Domenico Majolino – nascono da diversi fattori: il tempo di degrado nell’ambiente (anche oltre 600 anni); la frammentazione in piccole parti degli oggetti in plastica che, diventando microplastiche, si diffondono facilmente attraendo ed assorbendo sostanze inquinanti disperse nel mare (pesticidi, fertilizzanti, inquinanti provenienti da scarichi industriali, detersivi e cosmetici); la possibilità di ferire, anche mortalmente, animali acquatici (pesci, mammiferi, uccelli) che rimangono incastrati».
Ad aiutare le persone diversamente abili nella raccolta dei rifiuti in spiaggia Messina c’era anche un aiutante speciale: il cane Joy, guidato dalla sua educatrice Mariana Tataru. Grazie ad una dimostrazione dal vivo, i presenti hanno anche potuto apprendere i vantaggi e le potenzialità terapeutiche dell’impiego di amici a 4 zampe.
Il sogno di La Fauci: un ambiente libero dai rifiuti
Finito di raccogliere i rifiuti in mare, a Messina, Andrea La Fauci, visibilmente emozionato, ha voluto lanciare a tutti un appello.
«Sogno un mondo Plastic Free, dove i nostri giovani possano nuotare felici senza incappare nei rifiuti. Il fenomeno della plastica nei mari è una delle emergenze più inquietanti a livello ambientale e rischia di diventare presto ingovernabile e provocare ingenti danni al mare ed alla salute umana. Ho pensato, immergendomi in acqua, anche ai miti e alle storie dello Stretto e ritengo – continua – che al giorno d’oggi, impegnarsi per un mondo ecosostenibile e pulito, equivalga ad essere degli ‘eroi’, perché si considera primario il bene comune, diversamente dalla maggior parte delle persone. C’è chi si volta da un’altra parte, chi promette di intervenire ma poi non lo fa e chi, invece, ha già iniziato azioni concrete che, per quanto possano apparire limitate, mostrano la volontà ad affrontare un problema di vitale importanza per tutti».
L’iniziativa, supportata da Legambiente Peloritani, è stata organizzata dalla Ecosfera Diving e dallo scrittore non vedente Andrea La Fauci, in collaborazione con le associazioni Hsa Italia, Amici in Corsia, Marevivo e Messinattiva. Un’esperienza meravigliosa che, oltre a ricordarci che liberare il mare dai rifiuti a Messina (e non solo) è un atto di cura che tutti siamo chiamati a svolgere, ci insegna che solo eliminando le barriere fisiche e mentali il mare potrà davvero essere di tutti.
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