La mostra sarà aperta al pubblico, dal 23 settembre all’8 ottobre, alla sede dell’Ordine degli Architetti, in via Bartolomeo da Neocastro.
Attraverso l’esposizione di otto pannelli fotografici e documentali e di svariati cimeli, verrà ricostruita la storia dei mezzi tranviari a partire dal 1917. Il percorso si propone di accompagnare il visitatore in un vero e proprio viaggio nel tempo.
L’evento è patrocinato dall’Assemblea Regionale Siciliana, dal Comune di Messina, dall’Atm e dal Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani.
Durante l’inaugurazione, il 23 settembre, si svolgerà un convegno sul tema, che si concluderà con il dibattito con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.
La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16. Ingresso libero.
I tram elettrici a Messina
La prima rete tranviaria ad elettricità, a Messina, venne inaugurata nel 1917 con 7 linee che attraversavano la città. Il servizio iniziava alle 5.30 per terminare alle 23.30 e prevedeva un transito per piazza Cairoli ogni 3-4 minuti. Nel 1927 la rete urbana aveva raggiunto la lunghezza di 8 km.
Le prime linee furono chiuse a seguito della costruzione della Stazione Centrale nel 1937. Nonostante ciò le linee continuarono a esistere anche dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, dopo essere state ristrutturate.
Le perplessità dovute alla sopravvivenza di tratte a binario unico, la necessità di rinnovare materiale e impianti e soprattutto un clima non favorevole agli investimenti nei trasporti pubblici a impianto fisso, condussero in breve tempo alla chiusura della rete tranviaria “storica”, avvenuta la notte del 31 dicembre 1951.
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