Un’atmosfera quasi onirica ha accompagnato le ultime note dell‘Indiegeno Festival 2019 conclusosi oggi con un concerto che dalle 5.00 del mattino ha accompagnato il sorgere del sole nello splendido scenario del Teatro di Tindari. Sul palco Yuman e Daniele Silvestri, in platea un pubblico di tutte le età, partecipe ed emozionato.
A chiudere questa 7 giorni di musica in provincia di Messina un concerto mozzafiato che, nonostante qualche imprevisto tecnico ma ben gestito, ha colpito nel profondo chi ha avuto la fortuna di assistervi. Ad aprire quest’ultima mattinata è stato il concerto piano e voce di Yuman, eclettico e promettente artista 23enne romano che si è esibito per primo, quando ancora era buio, per poi lasciare il palco a Daniele Silvestri che, cominciando con la sua “Prima di essere un uomo”, ha accompagnato il sorgere del sole.
Una mattinata che è corsa via veloce, in uno scenario suggestivo, tra musica, ironia, ma anche momenti di serietà, dedicati alla memoria. A «27 lugli» dal 19 luglio 1992, giorno in cui Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta hanno perso tragicamente la vita in un attentato terroristico-mafioso, Daniele Silvestri ha suonato e intonato la canzone “L’appello”: il brano dedicato al magistrato. Presente al concerto anche Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, che il pubblico ha salutato alzandosi in piedi e applaudendo.
Si è chiusa così un’altra edizione, la quinta, dell’Indiegeno Festival, il festival indie che ha visto alternarsi sui palchi della provincia di Messina, dal 2 all’8 agosto tra Patti e Tindari, diversi artisti della scena italiana. L’appuntamento, adesso, presumibilmente, è per il prossimo anno.
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