Il Museo Regionale di Messina organizza due serate teatrali per rendere omaggio a Maria Accascina, un punto di riferimento nel mondo dell’arte ed una delle prime donne direttrici di museo, che fu a capo proprio di quello di Messina dal 1949 al 1963.
Mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre alle 21.00 andrà in scena, in prima nazionale, “La tenacia di Maria” (Produzione Museo Regionale di Messina e adattamento teatrale a cura del Clan degli Attori), che ha la regia di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla e vede protagonista l’attrice Mariapia Rizzo. Lo spettacolo nasce da un’idea del Direttore del Museo, Orazio Micali.
L’adattamento del testo è realizzato da Giusi Arimatea, mentre la produzione video è di Gabriella Sorti.
Ed è di queste settimane la notizia che è partito l’iter, presso l’Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana guidato da Francesco Paolo Scarpinato, per intitolare il Museo Regionale della Città dello Stretto proprio a Maria Accascina.
Il Direttore Orazio Micali ed i componenti del Clan degli Attori presentano così lo spettacolo: «La tenacia di Maria prende forma nei luoghi che oggi custodiscono il nostro passato e recano i segni di quanti vi destinarono cure, dedizione, amore. Maria Accascina, una delle prime donne direttrici di Museo, meritava in tal senso tutta la nostra attenzione. La sua determinazione nel compiere un’impresa assai ardua, la sua statura professionale e umana, una vita interamente consacrata all’arte sono stati gli elementi da cui siamo partiti per consegnare allo spettatore, con gli strumenti precipui del teatro e il nostro personale sguardo sul mondo, una figura ammirevole, modello sorprendente per una società, quella attuale, che non di rado sottovaluta il peso del patrimonio artistico culturale nel suo processo identitario.
Recentemente è stato realizzato un lavoro analogo sulla figura di Antonio Salinas portando in scena uno spettacolo a margine della mostra permanente sul terremoto. Adesso, abbracciamo con grande entusiasmo anche questo nuovo progetto. La sfida, ancora una volta, non è stata solo quella di ricreare le atmosfere, di rintracciare i codici, di restituire vigore al frangente dentro al quale si mosse, con immensa grazia e pari risolutezza, Maria Accascina, ma pure quella di rischiarare prima ed eternare poi l’opera di una donna che tenacemente ha preservato il nostro passato dall’incuria, dal disfacimento, dal tempo».
Prezzo biglietto: 7 euro
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