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Messina: rinnovamento in corso. Si salvino le imprese

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crisi negozi chiusiNegli annali cittadini l’anno 2013 sarà ricordato come l’anno dei cambiamenti.
Tanti sono gli elementi che comprovano questa asserzione, sia sotto il profilo squisitamente politico, rinnovo dell’Amministrazione Comunale e soppressione delle Province; ma anche per altri fattori non meno importanti, quali il nuovo corso dell’Università, un intervento concreto dell’Autorità Portuale nell’utilizzo della cittadella fieristica e, per finire, il rinnovo degli organi dirigenti della locale Camera di Commercio e di Confcommercio Messina. Ciò che è mancato, la situazione in cui si dibatte la città ne è la riprova, è il “sistema città” per cui ogni centro decisionale ha operato in piena solitudine, salvi i rari contatti previsti da norme di vario tipo, svolti più per la forma che per un effettivo desiderio di collaborazione.
Nel corso degli anni qualche tentativo in tal senso è stato fatto, ma i risultati non sono arrivati, infatti ai primi passi non seguivano quelli più concreti che potessero dare continuità operativa all’idea, che tale rimaneva.
Ma andiamo con ordine. Il nuovo Sindaco ancor prima che fosse eletto, ha suscitato attese enormi con alcune proposte e con il suo modus operandi, che ora dovranno confrontarsi con la realtà amministrativa di un città che tenta di non fallire, che perde cittadini e vede la sua economia sempre più ansimante. La crisi che stiamo vivendo è ben più grave di quella che la città ha subito a metà degli anni ’90, ed il numero di aziende che chiudono e la quantità di botteghe vuote anche in pieno centro sono segnale inequivocabile che non può essere sottovalutato; merita ricordare che in taluni casi è impossibile chiudere un’azienda senza il trauma del fallimento. Occorre pertanto che i “palazzi” comprendano appieno il ruolo che l’imprenditoria privata ha in città e ad essa rivolgano le proprie attenzioni, nei modi previsti dalle norme, ma con pragmatismo pena il peggioramento della qualità della vita e del relativo welfare sociale. Il neo sindaco e qualche assessore si sono pronunciati in favore di un cambio effettivo dei rapporti tra “palazzo” ed aziende, per cui alla ripresa invernale i buoni propositi devono tramutarsi in gesti concreti improntati al pragmatismo ed alla concretezza. Sul fronte dell’Università, i segnali sin qui registrati e provenienti da soggetti apicali di questa importante e composita entità culturale, sono di ampia apertura verso la città ed il mondo delle imprese, occorrerà quindi individuare le forme più opportune per portare a regime un rapporto che sarà di sicuro supporto al miglioramento della cultura di impresa anche tra quelle di piccole dimensioni.
Il recente cambio di passo dell’Autorità Portuale, timido segnale di apertura al territorio, si scontra sin dalla costituzione con la mancata presenza in seno al Comitato Portuale degli operatori commerciali, e ciò avviene in una città il cui porto è parte integrale del tessuto urbano. Le lacune normative potrebbero essere aggirate, ma se fino ad oggi i presidenti ed i segretari generali che si sono susseguiti, non ci hanno pensato, significa che qualcuno impedisce che la città cambi registro con un coinvolgimento effettivo del più importante settore dell’economia messinese.
Una riflessione a parte meritano Camera di Commercio e Confcommercio Messina.
L’organizzazione datoriale ha rinnovato a fine luglio i suoi dirigenti e sta mettendo a fuoco i programmi futuri, per poter ampliare e migliorare i servizi agli associati, in un momento non facile per il commercio stante il protrarsi di un sensibile calo dei consumi che non accenna a fermarsi. Le prime dichiarazioni pubbliche indicano che i nuovi responsabili associativi hanno le idee chiare su come andare incontro alle varie esigenze di carattere finanziario o organizzativo, in particolare dei piccoli esercizi che è inutile negarlo sono il nerbo della nostra economia. In conclusione vale la pena gettare uno sguardo sull’Ente camerale che sta rinnovando il Consiglio e la Giunta che avranno l’onere di condurre per i prossimi cinque anni l’importante organismo economico. In questa sede, il mondo delle imprese potrà dare prova del suo impegno, e dare segnali importanti alle diverse istituzioni cittadine che potrebbero essere spinte ad imitare gli atteggiamenti virtuosi.

Aurelio Giordano

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