Due giorni per riscoprire l’identità siciliana attraverso l’analisi e la discussione delle dinamiche politiche e sociali che nel corso dei secoli hanno attraversato la Sicilia: questo il fulcro del convegno “Immagini scritture pietre. Territorio e identità nella storia di Sicilia” che tra domani e dopodomani animerà l’Università degli studi di Messina (UniMe) e il Teatro comunale di Furnari, coinvolgendo studiosi italiani e stranieri.
I lavori si apriranno sabato 10 novembre alle ore 9.00 nell’Aula Magna del Rettorato per poi proseguire nel pomeriggio e per tutta la giornata di domenica al Teatro comunale di Furnari. Tema centrale degli interventi previsti sarà la Public History, una delle principali novità del panorama storiografico attuale, che – insieme alla Global History – si propone di avvicinare un pubblico più ampio alla storia, consentendogli una partecipazione attiva ai processi di ricostruzione del passato.
Il tutto con l’obiettivo primario di favorire la formazione di un pensiero critico che sia in grado di esaminare con sguardo attento la realtà contemporanea e le sue radici. Ma la public history, oltre a rappresentare un innovativo strumento di analisi, offre allo studioso nuovi spazi d’azione, nuove prospettive, dando vita, tra le altre cose, a figure professionali capaci di creare un ponte, una mediazione tra ricerca scientifica, istituzioni e pubblico nella produzione e nella veicolazione dei contenuti storici.
Il convegno è organizzato organizzato dalla cattedra di Storia Moderna del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (Dicam) dell’Università degli Studi di Messina, dal Comune di Furnari e dalla Società Nissena di Storia Patria e vedrà la partecipazione di ricercatori provenienti da tutta Italia. Tra i relatori della giornata inaugurale, incentrata sul tema “Quale spazio per la Public History in Sicilia?”, figurano: Chiara Ottaviano (Direttivo Associazione Italiana di Public History – Cliomedia officina, Torino), Maurice Aymard (École des Hautes Etudes en sciences sociales, Parigi), Salvatore Adorno (Università di Catania), Nicola Aricò (Università di Messina) e Raffaele Manduca (Università di Messina).
Nel complesso, verranno affrontate diverse tematiche inerenti ad ambiti di studio diversi da quello meramente storico, che andranno dall’economia, al contesto ecclesiastico, alla topografia e alla cartografia dell’isola, ai sistemi di fortificazione, difesa e insediamento. E poi, ancora, si tratteranno le tradizioni, i rituali e la cultura della Sicilia, in termini di lunghissima durata, tentando di superare barriere accademiche e partizioni cronologiche, partendo dall’età antica per arrivare alla contemporaneità.
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