Una struggente e visionaria Elena di Troia, interpretata da Mariangela d’Abbraccio, è la protagonista assoluta del sesto spettacolo del Festival “Teatro dei due Mari” di Tindari. Sabato 16 agosto, alle 21.30 al Teatro Greco, sarà in scena “Elena” di Ghiannis Ritsos, considerato uno dei più grandi poeti greci del XX secolo, insieme a Konstantinos Kavafis, Kostis Palamas, Giorgos Seferis, e Odysseus Elytis.
La regia è di Francesco Tavassi, che così spiega il personaggio: «Elena è immaginariamente pluricentenaria, assediata dal fantasma maledetto della propria antica bellezza. Sola nel palazzo che fu teatro del suo rapimento da parte di Paride affronta i propri ricordi e l’arrivo della fine tra i pochi resti impolverati e sgretolati di gioielli e vestiti, trofei di un passato fiero, sottratti al saccheggio di giovani e sprezzanti ancelle. Intorno a lei i fantasmi di coloro che le dedicarono la vita fino alle estreme conseguenze».
Scrive Ritsos: «Grosse verruche mi sono spuntate sul viso. Grossi peli / intorno alla bocca – li tocco; non mi guardo allo specchio – peli ispidi, lunghi, come se qualcun altro si fosse installato / dentro di me, / un uomo sfrontato, malevolo, la cui barba / spunta dalla mia pelle». Con Mariangela D’Abbraccio, la bellezza di Elena sarà espressa come traccia di un’antica maschera, ancorata alla fine della vita come ultima e beffarda espressione di una umanità trapassata, simbolo della resistenza alla devastazione del tempo e alla morte. Elena è la speranza, o meglio la consapevolezza (che è anche atto di fede del poeta), che qualcosa si salva sempre dalla distruzione totale: perché «chissà / là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia / la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo».
Dopo il Teatro Greco di Tindari, “Elena” andrà in scena il 17 Agosto 2014 a San Cataldo (Parco Vassallaggi) e il 18 al Castello di Castellammare del Golfo.
Alla sua sesta prova d’attrice con Tavassi, Mariangela D’Abbraccio, napoletana, debutta diretta da Eduardo De Filippo nella compagnia di Luca De Filippo, con “Ditegli sempre di sì” dello stesso Eduardo De Filippo e “Tre cazune fortunate” di Eduardo Scarpetta, poi sempre di Eduardo per la regia di Egisto Marcucci nella compagnia di Valeria Moriconi, interpreta Diana nella “Filumena Marturano”. Quindi è Rosy il transessuale nella commedia “Il genio” di Damiano Damiani e Raffaele La Capria per la regia di Giorgio Albertazzi, con il quale divide alcune stagioni con gli spettacoli “Dannunziana” di Gabriele D’Annunzio, “Svenimenti” di Anton Cechov regia di Antonio Calenda, “Il ritorno di Casanova” di Tullio Kezich da Arthur Schnitzler regia di Armand Delcampe. La sua carriera, divisa tra teatro, televisione e anche musica, è stata costellata da riconoscimenti quali il Premio Persefone 2012, il Premio Marghutta Teatro e il Premio Gassman.
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