Un reportage a fumetti su Sigonella: il lavoro di Lelio Bonaccorso e Antonio Mazzeo

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“Sigonella, la guerra alle porte di casa”, edito dalla rivista La Revue Dessinée Italia, è un reportage a fumetti sulla base militare americana di Sigonella: circa 25 pagine, disegnate da Lelio Bonaccorso, scritte da Antonio Mazzeo, colorate da Deborah Braccini che verranno presentate oggi, alle 18.00, alla Mondadori di Messina.

«Con Antonio – racconta Lelio Bonaccorso – ci conosciamo da tempo, stimo molto il suo lavoro da giornalista d’inchiesta; su Sigonella aveva moltissimo materiale. Inizialmente avevo proposto il reportage alla francese La Revue Dessinée che poi mi ha suggerito di parlare con la divisione italiana. Così è nato “Sigonella, la guerra alle porte di casa”: un’opera che tocca un argomento spinoso e che vi svelerà aspetti pubblici, ma poco noti di una delle principali basi americane su territorio italiano».

Proprio Antonio Mazzeo su Sigonella scriveva: «Dal 1973 è una delle stazioni aeronavali chiave per gli interventi militari USA in Europa orientale, Africa, Medio Oriente e sud-est asiatico ed una delle infrastrutture estere che ha assorbito i maggiori investimenti da parte del Pentagono (poco meno di un miliardo di dollari negli ultimi 15 anni). Si tratta di Sigonella, la grande base dell’US Navy che sorge nella piana di Catania, oggi trampolino di lancio degli attacchi della coalizione internazionale a guida NATO contro le forze armate libiche fedeli a Gheddafi.

Congiuntamente ad un’altra base siciliana (Trapani-Birgi), Sigonella sta funzionando da vero e proprio hub per la movimentazione di uomini, mezzi e sistemi d’arma destinati allo scacchiere di guerra libico. Operano in particolare dalla stazione aeronavale gli aerei senza pilota UAV MQ-1 Predator che il Pentagono sta utilizzando per bombardare caserme, aeroporti, postazioni radar e centri di telecomunicazione.

Secondo l’International Institute for Strategic Studies (IISS) di Londra, nella base siciliana sono stati schierati due squadroni dell’US Air Force con velivoli Predator. Realizzati dalla General Atomics Aeronautical Systems Inc., i velivoli misurano 8,22 metri di lunghezza, raggiungono medie altitudini (sino a 9.000 metri sul livello del mare) e hanno un’autonomia di volo di 40 ore. I sensori ottici e i sistemi di video- sorveglianza possono individuare e fotografare qualsiasi target anche in condizioni di intensa nuvolosità. Ma più che aerei spia, i Predator sono un’arma letale in grado d’intercettare ed eliminare gli obiettivi con estrema precisione grazie ai missili aria-terra a guida laser AGM-114 Helfire di cui sono armati».

A questo link il testo completo.

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