Dallo scorso 24 settembre è disponibile su Netflix “Vendetta, guerra sull’antimafia”, la docu-serie che racconta le vicende da una parte di Pino Maniaci, giornalista di Telejato e dall’altra del giudice Silvana Saguto. Le storie dei due protagonisti si intrecciano quando nel 2013 Pino Maniaci inizia a indagare su una serie di episodi di corruzione all’interno della magistratura siciliana, concentrandosi proprio su Silvana Saguto.
Nel 2016 il giudice Saguto viene indagata per 39 capi d’accusa, tra cui: corruzione, abuso d’ufficio e appropriazione indebita. Nel 2020, la Saguto viene condannata in primo grado a 8 anni e 6 mesi. Anche Pino Maniaci nel 2016 viene indagato per diffamazione ed estorsione. Nell’aprile 2021, il giornalista siciliano è stato assolto in primo grado dalla condanna di estorsione e condannato per diffamazione ad 1 anno e 5 mesi.
Vendetta, guerra sull’antimafia – la docu-serie su Pino Maniaci e Silvana Saguto
È Ninni Bruschetta a intervistare Davide Gambino e Ruggero Di Maggio, registi e produttori di “Vendetta, guerra dell’antimafia”, progetto nato nel 2005. «Vendetta è una docu-serie in sei puntate, che racconta le vicende personali, professionali e anche di scontro tra Pino Maniaci e Silvana Saguto. Due personaggi considerati simbolo dell’antimafia».
«Ma perché l’esigenza di raccontare questa cosa? – chiede Bruschetta, indossando con disinvoltura gli abiti dell’intervistatore. Perché l’antimafia è un fatto umano, è corruttibile. Questa serie vuole raccontare il desiderio di per prendersi cura dell’antimafia come movimento».
La docu-serie racconta quindi i processi ai due protagonisti: Pino Maniaci e Silvana Saguto, ma anche i loro punti di vista rispetto alle loro vicende. «Abbiamo approcciato – dicono gli autori – la storia con il massimo rigore. Ma allo stesso tempo con la consapevolezza che l’oggettività è una chimera. Quando scegli un’inquadratura scegli una porzione di campo».
L’intervista completa
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