Nei murales di Gesso c’è uno scorcio dei Peloritani: l’intervista a Daniele “VIS” Battaglia

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Ha una laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e fa graffiti dall’età di 16 anni: lui è Daniele Battaglia in arte “VIS”, tra gli autori dei murales di Gesso: le opere appena inaugurate raccontano la storia dei Monti Peloritani che abbracciano Messina.

«Il progetto – ci racconta Daniele – è nato da un’idea del curatore del Museo di Musica e Cultura dei Peloritani di Gesso, il prof. Mario Sarica, il quale ha voluto unire due tipi di rappresentazioni differenti; due stili opposti: quello del maestro Enzo Migneco, in Arte Togo, e il mio. Togo ha rappresentato la parte marina dei Peloritani, io quella terrestre».

I murales che raccontano i Peloritani

Una volta fatto il sopralluogo, visionato i muri, buttato giù le bozze (era il 2022) si è passati (è il caso di dirlo) all’opera. «Inizialmente – continua Daniele “VIS” Battaglia –, i murales erano stati concepiti solo per occupare una porzione di parete, questo settembre invece abbiamo riempito le parti rimanenti dei prospetti.

Il lavoro svolto rappresenta due visioni differenti del paesaggio e della cultura dei Peloritani, entrambi i dipinti sono accomunati dalla presenza di strumenti musicali tipici dell’area dei Peloritani, come la brogna (conchiglia univalve, smussata all’apice, usata un tempo dai pastori come tromba per richiamare gli armenti, dice la Treccani, ndr.), la zampogna, la fisarmonica e i tamburi. Togo ha dipinto usando la tecnica dei cartoni e l’uso del pennello con colori acrilici, io ho usato interamente gli spray, come mia abitudine».

Durante la realizzazione delle opere murarie hanno contribuito anche gli abitanti di Gesso, fornendo consigli e informazioni utili per rendere ancora più aderente la rappresentazione artistica alla vita vissuta in quei luoghi. «I murales – dice ancora Daniele –raccontano le storie di persone realmente esistite, i pastori e i musicisti dei Peloritani. Lungo il mio prospetto i volti rappresentati non sono altro che ritratti di persone reali intente a suonare il proprio strumento musicale, raffigurate su uno scorcio dei Peloritani».

Da questo punto di vista, che tipo di ricerche hai fatto? «Per realizzare al meglio i personaggi ho visionato parecchie foto che mi erano state presentate dal curatore del Museo, ho anche osservato da vicino gli strumenti raffigurati nei murales poiché il museo li conserva, li preserva e li colleziona. Analoga situazione per gli abiti e per le fisionomie dei personaggi. Il murales inizia con la festa della vendemmia e finisce dal lato opposto con la festa popolare, durante la quale si usa sparare giochi di fuoco e suonare il tamburo».

Lo chiamavano writing

Daniele “VIS” Battaglia è uno dei più prolifici artisti di Messina; tra i suoi lavori ci piace ricordare la pensilina del tram alla fermata Palazzo Reale dedicata a migranti (vecchi e nuovi) che Daniele ha riqualificato in autonomia dopo un’azione vandalica dai toni razzisti.

Daniele, perché hai scelto di concentrare la maggior parte della tua attività artistica sulla street art? «A 14 anni mi sono appassionato alla subcultura Hip Hop che comprende 4 discipline artistiche: una di queste è il writing espresso attraverso l’uso dell’aerosol art; nel tempo ho affinato questa tecnica e in parallelo anche altre tecniche, come la pittura ad olio. Il writing è ciò che ha generato il fenomeno che oggi viene chiamato street art. Inizialmente dipingevo illegalmente seguendo la passione, oggi dipingo la maggior parte dei miei lavori su commissione.

Nel corso degli anni mi sono occupato di diversi laboratori sia nelle scuole, sia per enti e associazioni. La fascia di età dei partecipanti va dai 13 anni ai 18. L’interesse è sempre stato alto da parte dei ragazzi e delle ragazze, pochi di loro forse continueranno ma la maggior parte ha compreso la distinzione tra unopera d’arte e un atto vandalico, hanno percepito, oltre al divertimento, come un muro colorato possa cambiare la visione del contesto urbano ed interagire col mondo circostante».

Il Museo di Gesso è aperto tutte le domeniche dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Aperture infrasettimanali su prenotazione. A questo link per maggiori informazioni.

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