Messina. Il 6 novembre alla Stanza dello Scirocco arriva il corso di scacchi

Pubblicato il alle

5' min di lettura

Messina. Dal 6 novembre, alla Stanza dello Scirocco, inizia il Corso di Scacchi curato da Andrea Aliferopulos. Venti ore in totale per conoscere la scacchiera, imparare a giocare, conoscere nuove persone e divertirsi. «Alla fine del corso mi piacerebbe organizzare una simultanea alla cieca».

La passione per gli scacchi


Dal 6 novembre, dalle 18.00, alla Stanza dello Scirocco in via del Vespro 108, si gioca a scacchi. Un corso senza limiti di età con una prima giornata di prova totalmente gratuita. Andrea Aliferopulos, italo-greco di 34 anni, dopo aver vissuto tra Pisa, Milano e Palermo, è tornato a Messina e ha deciso di trasformare la sua passione degli scacchi in un corso.
Una passione nata in famiglia e con un regalo. «Mio padre mi ha insegnato le regole e mia madre mi regalò “Il Manuale degli Scacchi di Anatolij Karpov” con i personaggi della Disney. A 8 anni muovevo benino i pezzi, poi ho iniziato a giocare seriamente a 14 anni. Da adolescente, frequentavo il corso in una sede del CUS sulla Panoramica con Enzo Crea, noto scacchista e istruttore messinese. Poi c’era il Circolo dedicato a Ugo Lancia vicino la stazione. Era aperto tutti i pomeriggi dalle 15 alle 20 e trovavi davvero tantissima gente diversa. Il venerdì e il sabato, prima di andare in sala giochi, andavamo a giocare a scacchi al Circolo. Adesso, rispetto a quando ero ragazzino, mi sento più consapevole del gioco e mi sono appassionato agli scacchi anche da un punto di vista storico».

Giochiamo a scacchi

La passione di Andrea si trasforma in progetto concreto. Venti ore, due ore a lezione, ogni mercoledì. Un corso dedicato anche a chi non ha mai giocato a scacchi. «Mi baserò sul livello degli iscritti ma vorrei approfondire due aspetti durante il percorso: un aspetto noto anche i profani, cioè il calcolo matematico, per cui c’è una sequenza specifica di mosse e riesci a controllare la situazione attraverso una sequenza necessaria. E poi un aspetto meno noto, selezionare la mossa su scelte estetiche. Qui la cosa importante è l’armonia dei pezzi a partire da valutazioni estetiche. Come quando un musicista suona e deve improvvisare. Quando penso agli scacchi mi viene in mente Paolo Maurensing scacchista e autore tra gli altri; de “La variante di Lüneburg” e “L’arcangelo degli scacchi – vita segreta di Paul Morphy” perché è proprio bravo a rendere l’atmosfera della lotta mentale, che è una caratteristica fondamentale degli scacchi. Per quanto riguarda la musica sceglierei della musica prog, come i  King Crimson o il Banco del Mutuo Soccorso».

La scacchiera è un sistema di forze che si sorreggono, un gioco oggettivo rispetto alle scelte individuali. «Questo a volte può essere utile per la mente. Diciamo che gli scacchi sono un buon banco di prova anche per la vita fuori dalla scacchiera. Per esempio, quando ero più approssimativo nel gioco e banalmente più disonesto a non riconoscere i miei errori i risultati erano molto peggiori. Da quando invece mi sono concentrato in modo oggettivo al gioco, ho acquisito un atteggiamento onesto sulla scacchiera che cerco di riportare anche nella vita quotidiana. Spero che alla fine del corso si possa fare una simultanea alla cieca. Cioè giocare con un benda sugli occhi o girato, senza vedere la scacchiera».

Messina e gli scacchi

Messina ha una tradizione scacchistica molto interessante. Qui alcuni protagonisti:

  • Macalda di Scaletta, nata nel 1240, fu una dama di compagnia e cortigiana della Sicilia angioina e aragonese. Fu moglie del Gran Giustiziere del Regno di Sicilia Alaimo da Lentini. È nota per la conoscenza del gioco degli scacchi.
  • Ugo Lancia – noto problemista, dal 1905 al 1960 compose 2370 problemi – nel 1913 si trasferisce a Messina e fonda all’interno del Ritrovo Irrera il “Circolo Scacchistico Messinese”. Si classificò primo, a Messina, nella gara di soluzione indetta dal Good Companion di Filadelfia nel 1915. Nel 1975, a Messina, gli venne dedicato un Circolo.
  • Remo Calapso, originario di Palermo, fu molto attivo a Messina e affrontò giocatori di primissimo piano conseguendo risultati eccellenti. Tra questi: una patta con il campione del mondo Tigran Petrosian, ottenuta al 6º turno del torneo di Venezia 1967.
  • Vincenzo Nestler, considerato il giocatore siciliano più forte dell’era moderna, imparò a giocare a Messina, proprio a casa di Remo Calapso. Partecipò con la squadra italiana a diverse competizioni internazionali tra le quali, con buoni risultati, due Olimpiadi scacchistiche: nel 1950 a Ragusa (Croazia) e nel 1952 ad Helsinki. Nel 1958 vinse imbattuto il Torneo “Thomas Mann” di Roma.

Per saperne di più

(539)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.