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Messina ridà vita ai suoi Forti trasformandoli in itinerari turistici

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I Forti di Messina diventano itinerari turistici da proporre a visitatori ed escursionisti impegnati nel trekking sui monti Peloritani. Uniche per costruzione e posizione strategica, le 23 Fortezze sulle due sponde dello Stretto rappresentano un patrimonio dalle infinite potenzialità.

«La nostra città punta sempre di più sul turismo di qualità – dichiara l’assessore al Turismo Guido Signorino – e, una volta recuperati e resi fruibili alla collettività dagli Enti e dalle Associazioni che li gestiscono, d’intesa con il Comune di Messina, i Forti dello Stretto rappresentano un patrimonio eccezionale».

Si tratta di oltre 20 costruzioni militari di alto valore paesaggistico, diventate nel tempo dei veri e propri contenitori di cultura, ospitando al loro interno eventi musicali, spazi espositivi, aree museali, percorsi naturalistici, a piedi e con fuoristrada. Otto delle strutture presenti a Messina, in particolare, sono state restaurate e restituite alla collettività.

fortesjachidduTra queste ci sono: Forte Cavalli (gestito dall’Associazione onlus Comunità Zancle); Forte S. Jachiddu (gestito dalla Amici del Fortino), sede del Parco Ecologico e di importanti progetti e corsi di formazione ambientale; Forte Ogliastri (gestito dal Comune di Messina), dotato di Parco Urbano e spazi espositivi e culturali; Forte Puntal Ferraro (gestito dall’Azienda Foreste Demaniali), immerso nel verde delle colline peloritane, sede del Parco dei Daini; Forte Petrazza (gestito dal Consorzio Sol.E.), sede del Parco Sociale, con possibilità di foresteria e ristorazione; Forte dei Centri (gestito dalla Cooperativa La Zagara), sede di una caratteristica Enoteca; Forte Serra la Croce e Forte Campone (gestiti dalla Cooperativa Sociale Servire 95) che offrono ospitalità e spazi per campeggi scout ed escursioni con fuoristrada.

Come racconta il professor Vincenzo Caruso, referente Coordinamento Forti dello Stretto, i Forti di Messina sono stati edificati nella seconda metà dell’800 per difendere il territorio dello Stretto da attacchi nemici. «Oggi – spiega il professore – sono delle magnifiche terrazze da cui ammirare uno dei panorami più belli al mondo. Messina, con il suo porto naturale, per la sua posizione geografica privilegiata ha assunto nei secoli un posto di rilievo dal punto di vista storico, militare e strategico nel Mediterraneo. Le dominazioni susseguitesi hanno dotato la città dello Stretto di una serie di fortificazioni che la rendono unica tra le città marinare d’Europa. Dall’epoca spagnola fino al periodo umbertino, le opere fortificate di Messina sono un segno del passato, che costituiscono oggi un provato esempio di valorizzazione turistica finalizzata ad una ricaduta economica positiva sul territorio»

Inoltre, fa sapere Signorino, a partire dal 9 dicembre, l’assessorato al Turismo, insieme all’associazione Camminare i Peloritani e all’ Arcidiocesi di Messina, ha organizzato una proposta di percorsi in trekking sui colli.

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  1. Salve, vorrei sapere perché al forte serra la croce curcuraci non è possibile scendere con la macchina, bisogna percorrere centinaia di metri in una strada in completo abbandono e senza illuminazione, utilizzando la macchina si corre il rischio di forare le gomme, a piedi invece è terribile. Mi chiedo perché i gestori del forte non siano mai intervenuti.

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